Alberto Gianni: differenze tra le versioni

Famoso fu il caso del vapore spagnolo ''Cruz'' affondato sullo [[Scoglio del Catalano]] situato al centro ovest delle coste sarde: poiché il naufragio sembrò sospetto, gli assicuratori inglesi cercarono dei palombari giurati in grado di fare delle verifiche, ma data la difficoltà tecnica dell'impresa nessuno accettò l'incarico. Dopo un sopralluogo, Alberto Gianni accettò a condizione di ottenere il doppio del compenso offerto in considerazione della difficoltà del lavoro. La richiesta venne accettata e Gianni portò a termine il suo incarico constatando la natura intenzionale del naufragio. Egli comparve quindi in tribunale a Londra per confermare quanto scoperto e ciò valse un solenne riconoscimento per la sua abilità e per l'eccellenza e il primato dei palombari italiani<ref name="tegani">Tegani Ulderico, Viaggi nel mondo sommerso, Mondadori, 1931</ref>.

 

 

Ma la notizia che probabilmente lo fece conoscere maggiormente fu la localizzazione del relitto della nave Egypt, in [[Bretagna]], [[Francia]], al largo di [[Brest (Francia)|Brest]] a circa 120 m di profondità, e che trasportava un preziosissimo carico di lingotti d'oro e d'argento, affondata nell'[[Oceano Atlantico]]. Tale localizzazione era stata tentata invano dalle più famose società di recuperi dell'epoca. Quindi alla fine i [[Lloyd's]] di [[Londra]] incaricarono la più credibile e organizzata SORIMA del commendator Quaglia, che con la nave "[[Artiglio (nave)|Artiglio]]" su cui operava Alberto Gianni come capo palombaro e direttore delle operazioni subacquee infine riuscì nell'impresa. Le sue gesta vennero così descritte dal noto scrittore giornalista David Scott, che seguiva tutte le vicende dei recuperi della società SORIMA per conto del [[Time]] di [[Londra]] vivendo a bordo delle sue navi e per cui scrisse numerosi articoli e due libri.