Abbazia di Villers-la-Ville: differenze tra le versioni

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==Edificazione e splendore==
Nel [[1146]], dodici monaci cistercensi e tre frati laici provenienti dall'[[abbazia di Chiaravalle]] si stabilirono in una frazione dell'attuale comune di [[Villers-la-Ville]], [[Marbais]], con l'intenzione di fondare una comunità abbaziale autonoma nei territori previamente donati all'ordine dal signore locale Gauthier de Marbais. Fu così che nacque il sito oggi noto come ''Villers I''. Successivamente, durante una visita dello stesso [[San Bernardo di Chiaravalle]], la comunità monastica decise di spostarsi più in basso, nella valle del piccolo fiume [[Thyle]], affluente del [[Dyle]]; Nel giro di pochi mesi venne dunque edificato un secondo complesso (per l'appunto, ''Villers II''). Agli albori del [[XIII secolo]] i monaci si trasferirono nuovamente e l'abbazia fu integralmente ricostruita nel sito attuale (''Villers III''): il [[Coro (architettura)|coro]] venne ultimato nel [[1217]], la [[cripta]] nel [[1240]] e il [[refettorio]] nel [[1267]] mentre l'opera di edificazione della chiesa ebbe termine unicamente verso la fine del secolo, dopo circa settanta anni di lavoro. Tali eventi segnarono l'inizio dell'apogeo per la nuova comunità monastica, che ottenne sempre crescente fama ed accrebbe la propria importanza. Cronisti dell'epoca attribuivano all'abbazia di Villers una popolazione di cento monaci e trecento laici, anche se con tutta probabilità questi numeri rappresentano delle esagerazioni e non corrispondono al vero storico. Il benessere della comunità è altresì testimoniato dal vertiginoso ampliamento dei possedimenti del monastero, che arrivarono a comprendere circa 100 km² fra [[Bosco|boschi]], [[pascolo|pascoli]] e [[campo |campi]]. Persino un'altra abbazia, quella [[Abbazia di Grandpré|di Grandpré]], ricadde nell'orbita di Villers-la Ville. In questo periodo, uno dei personaggi storici di maggior rilievo per l'abbazia fu il poeta [[Arnolfo di Lovanio]], il quale ne redasse gli annali dalla fondazione sino al 1240 prima di ritirarsi a vita privata.
 
==Decadenza e abbandono==
La fine del [[medioevo]] segnò ineluttabilmente la decadenza del monastero. Durante il [[XVI secolo]] la comunità di Villers si ritrovò suo malgrado direttamente coinvolta negli avvenimenti che precedettero [[Guerra degli ottant'anni|la guerra degli ottant'anni]]: nel [[1544]] una campagna condotta in loco dai [[Tercio|Tercios]] di [[Carlo V d'Asburgo]] causò ingenti danni alla chiesa ed al [[chiostro]] che vennero parzialmente riparati soltanto nel [[1587]]. I contatti con gli iberici non portarono unicamente disordini e saccheggi ma si tradussero anche in un consistente flusso di uomini: agli inizi del [[XVII secolo]], ad esempio, il cronista e storico [[Crisóstomo Henríquez]], appartenente alla congregazione spagnola dell'ordine cistercense, si trasferì nel Brabante e scrisse una ''storia dell'abbazia''. A partire dal 1600 e poi durante tutto il [[XVIII secolo|secolo successivo]] la decadenza del monastero si acuì fino a ridurne significativamente le ricchezze e la popolazione; Infine, nel 1796, i rivoluzionari soppressero la comunità abbaziale e vendettero l'intero complesso ed i territori circostanti ad un privato.
[[Image:0_Villers-la-Ville_050910_(25).JPG|thumb|300px|Rovine della parte Sud-Orientale del chiostro]]
 
==AbbandonoXIX secolo e gestione attuale==
==Decadenza==
Nel [[1855]] parte del monastero fu distrutto a causa dei lavori della [[linea ferroviaria]] tra [[Lovanio]] e [[Charleroi]], in quanto il tracciato passava proprio per i territori dell'abbazia.
 
Nel [[1893]] il governo belga ha acquisito il sito e si è adoperato con impegno in un grande sforzo di conservazione. Nel [[1973]] l'abbazia fu inclusa nella lista dei siti storici ufficiali, e di conseguenza s'avviò un processo di restauro sui resti dei numerosi edifici superstiti, tra cui il chiostro, il refettorio e le cucine. Dal [[1992]] il monastero è gestito dalla ''Association pour la Promotion Touristique et Culturelle de Villers'' (APTCV).
==Abbandono e gestione attuale==
Le rovine della chiesa sono un perfetto esempio di architettura cistercense, in quanto sono ancora ben conservati e perfettamente visibili alcuni dei suoi elementi caratteristici come [[rosone|rosoni]], [[Volta (architettura)|volte]] e [[Arco (architettura)|archi]].
 
==Personaggi storici legati all'abbazia==
*[[Arnolfo di Lovanio]], monaco e poeta nativo dell'[[Lovanio|omonima città fiamminga]].
*[[San Bernardo di Chiaravalle]], [[Santo]] e [[Dottore della Chiesa]].
*[[Crisóstomo Henríquez]], storico e monaco spagnolo.
Inoltre, i seguenti personaggi sono sepolti all'interno dell'abbazia di Villers:
*[[Enrico II di Brabante]].
*[[Sofia di Turingia|Sofia di Turingia, duchessa di Brabante]].
*[[Giovanni III di Brabante]].
*[[Giuliana di Cornillon]].
 
==Galleria fotografica==
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File:Villers_Abbey_plan.jpg|Pianta del complesso
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==Bibliografia==