Abbazia di Villers-la-Ville: differenze tra le versioni

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==Decadenza e abbandono==
La fine del [[medioevo]] segnò ineluttabilmente la decadenza del monastero. Durante il [[XVI secolo]] la comunità di Villers si ritrovò suo malgrado direttamente coinvolta negli avvenimenti che precedettero [[Guerra degli ottant'anni|la guerra degli ottant'anni]]: nel [[1544]] una campagna condotta in loco dai [[Tercio|Tercios]] di [[Carlo V d'Asburgo]] causò ingenti danni alla chiesa ed al [[chiostro]] che vennero parzialmente riparati soltanto nel [[1587]]. I contatti con gli iberici non portarono unicamente disordini e saccheggi ma si tradussero anche in un consistente flusso di uomini: agli inizi del [[XVII secolo]], ad esempio, il cronista e storico [[Crisóstomo Henríquez]], appartenente alla congregazione spagnola dell'ordine cistercense, si trasferì nel Brabante e scrisse una ''storia dell'abbazia''. A partire dal 1600 e poi durante tutto il [[XVIII secolo|secolo successivo]] la decadenza del monastero si acuì fino a ridurne significativamente le ricchezze e la popolazione; Infine, nel 1796, i rivoluzionari soppressero la comunità abbaziale e vendettero l'intero complesso ed i territori circostanti ad un privato.
[[Image:0_Villers-la-Ville_050910_(25).JPG|thumb|300px500px|Rovine della parte Sud-Orientale del chiostro]]
 
==XIX secolo e gestione attuale==