Bibracte: differenze tra le versioni

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=== Quartiere artigianale dei quartieri ''Côme Chaudron'' e ''Champlain'' ===
 
Gli scavi, ripresi dal [[2000]] nei quartieri detti ''Côme Chaudron'' e ''Champlain'', presso la ''Porte du Rebout'', hanno rivelato un quartiere consacrato alla [[lavorazione dei metalli]] e all'alloggiamento degli artigiani. La lavorazione dei metalli sembrerebbe essere estremamente specializzata: vi si ritrovano infatti fabbri, bronzisti, smaltatori, i cui atelier erano già stati individuati da Gabriel Bulliot, ma senza dubbio anche orafi e coniatori di moneta.<ref>Anne-Marie Romero, ''Bibracte Archéologie d'une ville gauloise'', Bibracte-Centre archéologique européen, 2006, p. 67-69.</ref>
Degli scavi sul sito del Beuvray, all'altezza dello Champlain, e sui massicci nei paraggi, cominciano a rivelare l'esistenza di miniere di estrazione di metalli come l'oro, il ferro e perfino dei minerali di stagno. Queste ricerche proseguiranno per tentare di individuare i laboratori di fusione dei metalli estratti all'esterno dell'oppidum. In effetti, vista la specializzazione dell'oppidum, sembrerebbe che i metalli vi giungessero già in forma di barre, che erano quindi fuse all'esterno.
 
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L'oppidum di Bibracte conta una decina di sorgenti e cinque fontane cittadine databili dall'epoca gallica a quella gallo-romana. La fontana Saint-Pierre era un luogo di culto e pellegrinaggio nel quale sono stati ritrovati [[moneta|pezzi monetali]] ed [[ex voto]].<ref name="Romero" />
Alla sommità del monte, è stato portato alla luce uno spazio cultuale celtico di un ettaro, il ''[[nemeton]]'', circondato da una palizzata e da fossati concentrici.<ref>Christian Goudineau et Christian Peyre, ''Bibracte et les Éduens. À la découverte d'un peuple gaulois'', éditions Errance, 1993, pp. 90-94.</ref>.
Sotto l'attuale cappella del <small>XIX</small> secolo, gli scavi del [[1988]] hanno scoperto, dal canto loro, un tempio gallo-romano.<ref>Christian Goudineau et Christian Peyre, ''Bibracte et les Éduens. À la découverte d'un peuple gaulois'', éditions Errance, 1993, pp. 84-89.</ref>
Inoltre, l'abbandono della città prima dell'inizio dell'[[era cristiana]] non ha impedito il protrarsi per un lungo tempo di una tradizione di pellegrinaggi in questi stessi luoghi.
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* K. Gruel et D. Vitali, ''L'oppidum de Bibracte. Un bilan de onze années de recherches (1984-1996)'', Gallia, 55, 1998, pp.&nbsp;1–140
''Bibracte, capitale des Éduens'', L'Archéologue-Archéologie nouvelle, 4, mars 1994, pp.&nbsp;36–45 e 6, giugno 1994, pp.&nbsp;62–72
* {{cita libro| Venceslas| Kruta| wkautore=Venceslas Kruta| La grande storia dei Celti. La nascita, l'affermazione e la decadenza| 2004| [[Newton & Compton]]| Roma}} <small>ISBN 88-8289-851-2</small>
;opere antiche:
* [[Jacques Gabriel Bulliot]], ''Fouilles du Mont-Beuvray (ancienne Bibracte) de 1867 à 1895'', Dejussieu (Autun), 2 volumi, 1899
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