Eridu: differenze tra le versioni

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'''Eridu''' (oppure '''Eridug''' o '''Urudug''', cuneiforme: NUN<sup>KI</sup>, sumero: eridu<sup>KI</sup>, accadico: ''irîtu'') era un’antica [[città]] [[Sumeri|sumera]] della bassa [[Mesopotamia]], corrispondente all'odierno Tell Abu Shahrain (Governatorato di Dhi Qar, [[Iraq]]), posta a undici chilometri a sud-ovest di [[Ur]].
 
Eridu fu per lungo tempo considerata la città più antica della [[Mesopotamia]] meridionale e tuttora si discute se sia stata la città più antica del mondo<ref>Gwendolyn {{Cita|Leick2002||Leick, ''Mesopotamia: The Invention of the City'', Penguin, 2002.|harv=s}}</ref>.
 
Eridu era la più meridionale di un gruppo di città sumere che crebbero attorno a templi, quasi in vista l'una dell'altra.
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== Storia ==
[[File:Culture ceramiche del Vicino Oriente nel medio Halaf - 5200-4500 a.C.jpg|thumb|400px380px|Zone di influenza delle diverse culture nel periodo [[Cultura Halaf|medio Halaf]], 5600-4500 a.C. (le dimensioni del [[Golfo Persico]] sono quelle ipotizzate per il [[3000 a.C.]])</br>Legenda (da sudest a nordovest approssimativamente):
{{legenda|red|Cultura di Haggi Muhammad}}
{{legenda|green|Cultura di Samarra}}
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{{legenda|white|(area di Biblo): neolitico medio di Biblo}}
]]
[[File:Uruk period Mesopotamia and Iran.jpg|thumb|400px380px|La [[Mesopotamia]] nel [[periodo di Uruk]]]]
 
Eridu era la più meridionale fra le città che si erano sviluppate attorno ai [[tempio|templi]] nella bassa [[Mesopotamia]].
Molto probabilmente fu fondata vicino al [[golfo Persico]], alla foce del fiume [[Eufrate]], ma, a causa dell'accumulo di [[fango]] e detriti sulla linea costiera avvenuti attraverso i millenni, oggi i resti della città si trovano ad una certa distanza dal golfo, nella località di Abu Shahrain, in [[Iraq]].
 
Eridu sembra essere il primo agglomerato urbano dei [[Sumeri]], cresciuto probabilmente attorno al [[V millennio a.C.|V]] o [[IV millennio a.C.]] Secondo Gwendolyn Leick<ref>{{Cita|Leick2002||Leick, Gwendolyn (2001), "Mesopotamia: The Invention of the City" (Allen Lane)2002|harv=s}}.</ref>, la città di Eridu era disposta alla confluenza di tre [[ecosistema|ecosistemi]] separati che avevano dato vita a tre culture differenti:
*Da una parte le prime comunità di [[contadino|contadini]] che sembra si basassero su un'[[agricoltura]] di sussistenza supportata da un'intensa [[irrigazione]]. Questi derivavano dalla [[civiltà di Samarra]] a nord, caratterizzata dalla costruzione di canali e di edifici con [[mattoni di fango]].
*La cultura dei [[pescatore|pescatori]]-[[Caccia|cacciatori]] del litorale arabo, installata in capanne di canne.
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Tutte e tre le culture sembrano implicate nei primi sviluppi della città. Lo stabilimento urbano si concentrava attorno ad un imponente complesso templare costruito in mattoni, all'interno di una piccola depressione che permetteva all'acqua di accumularsi.
 
Negli strati più antichi di Eridu (strati 17-15, appartenenti alla fase detta appunto "di Eridu", ca. [[5000 a.C.]]) è stata rintracciata un'importante novità in ambito urbanistico: è infatti qui che si hanno le prime evidenze di una sistemazione apposita, in spazi dedicati, dell'attività cultuale. Si tratta di piccoli edifici, di "cappelle", un inizio modesto ma certamente rivoluzionario rispetto alla tipologia abitativa, ad esempio, di [[Çatalhöyük]], dove il culto veniva effettuato dentro le abitazioni private, caratterizzandosi come culto "familiare".<ref>Liverani, 2009, cit., {{Cita|Liverani2009|p. 91.|Liverani 2009|harv=s}}</ref>
 
Kate Fielden afferma: "Il primo insediamento (ca. 5000 a.C.) si era sviluppato fino a divenire una stabile città di mattoni e case di canne nel [[2900 a.C.]], avente un'estensione di circa 8-10 ettari (20-25 acri). Dal [[2050 a.C.]] la città cadde in declino; ci sono alcune prove di una occupazione dopo questa data. Diciotto templi di mattoni sovrapposti sono alla base della [[ziggurat]] non finita di [[Amar-Sin]] (ca. 2047-2039 a.C.). L'apparente continuità dell'occupazione e dei riti religiosi ad Eridu, forniscono la prova convincente per l'origine indigena della civiltà sumerica. Il sito è stato scavato principalmente fra il [[1946]] e il [[1949]] dal dipartimento di antichità dell'Iraq."<ref>In [http://books.google.it/books?id=v1ENAQAAMAAJ&q=Kate+Fielden+eridu&dq=Kate+Fielden+eridu&hl=it&ei=P6-QTaz6D8Sy8gPUw6mgDw&sa=X&oi=book_result&ct=result&resnum=1&ved=0CCwQ6AEwAA ''Academic American encyclopedia'' , Volume 7, p. 229]</ref>
 
Queste indagini archeologiche hanno dimostrato, secondo [[Adolph Leo Oppenheim|Oppenheim]]<ref>[[Adolph Leo {{Cita|Oppenheim1998||Oppenheim]] (1998). ''Ancient Mesopotamia: Portrait of a dead civilization'' (Rev. ed., 11th impr. ed.). Chicago: University of Chicago Press. ISBN 0226631877.|harv=s}}</ref>, che "alla fine l'intero sud decadde in ristagno rinunciando all'iniziativa politica in favore dei re delle città del nord" e la città venne abbandonata nel [[600 a.C.]]
{{Neolitico del Vicino Oriente}}
{{Calcolitico del Vicino Oriente}}
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== Eridu nel mito ==
Nella [[mitologia sumera]] Eridu era il nome del tempio di [[Abzu]] del dio [[Enki]]<ref>Nell'antica Eridu, il tempo di Enki era conosciuto come ''E-abzu'' ("il tempio di ''abzu''") ed era situato ai margini di una palude, in [[Apsû]]. Cfr. Green (1975), {{Cita|Green1975|pp. 180-1822.|Green 1975|harv=s}}</ref>, la controparte sumera del dio accadico dell’acqua [[Ea (mitologia)|Ea]]. Come tutti gli dei sumerici e babilonesi Enki/Ea nasce come dio locale, e viene poi a condividere, secondo la tarda cosmologia, con [[An (mitologia)|Anu]] ed [[Enlil]] il dominio del cosmo. Il suo regno erano le acque che avevano circondato il mondo e che stavano sotto di esso (il sumerico ''Ab'' = "acqua"; ''Zu'' = "lontano").
 
La storia di [[Inanna]] la dea di [[Uruk]] descrive come essa dovette andare ad Eridu per ricevere i doni della civiltà. Inizialmente Enki, il dio di Eridu, fu tentato di non dare i suoi doni, ma poi accettò volentieri che Uruk diventasse il centro della terra. Ciò sembra essere un riferimento mitico al trasferimento di potere verso il nord, come accennato precedentemente.
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== Note ==
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<references/>
 
== Bibliografia ==
* {{cita libro|cognome=Green |nome=Margaret Whitney Green,|anno=1975 ''|titolo=Eridu in Sumerian Literature'', |altri=Phd disseration, |editore=University of Chicago, 1975.|lingua=inglese |cid=Green1975}}
* {{cita libro|cognome=Leick |nome=Gwendolyn |anno=2002 |titolo=Mesopotamia: The Invention of the City |città=London |editore=Penguin Books |lingua=inglese |ISBN=978-0141927114 |cid=Leick2002}}. First published by Allen Lane The Penguin Press 2001.
* [[Adolph Leo Oppenheim]], ''Ancient Mesopotamia: Portrait of a dead civilization''.
* [[{{cita libro|cognome=Liverani |nome=Mario |wkautore=Mario Liverani]], ''|anno=2009 |titolo=Antico Oriente: storia, società, economia'', |città=Roma-Bari, |editore=Laterza, 2009. |ISBN =978-88-420-9041-0. |cid=Liverani2009}}
* Gwendolyn Leick, ''Mesopotamia: The invention of the city''.
* {{cita libro|cognome=Oppenheim |nome=Adolph Leo |anno=1998 |titolo=Ancient Mesopotamia: Portrait of a dead civilization |edizione=revised ed., 11th impr. ed. |città=Chicago |editore=University of Chicago Press |lingua=inglese |ISBN=0226631877 |cid=Oppenheim1998}}
* [[Mario Liverani]], ''Antico Oriente: storia, società, economia'', Roma-Bari, Laterza, 2009. ISBN 978-88-420-9041-0.
 
== Voci correlate ==