Egoismo: differenze tra le versioni

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{{Citazione|L'egoismo non consiste nel vivere come ci pare ma nell'esigere che gli altri vivano come pare a noi.|[[Oscar Wilde]]}}
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Per '''egoismo''' si intende un insieme di [[comportamento|comportamenti]] finalizzati unicamente, o in maniera molto spiccata, al conseguimento dell'interesse del soggetto che ne è autore, il quale persegue i suoi fini anche a costo di danneggiare, o comunque limitare, gli interessi del prossimo (questa è già un'accezione peggiorativa dell'egoismo). La radice del termine è la parola [[Lingua latina|latina]] ''ego'', che significa ''[[io (psicologia)|io]]''. Il comportamento opposto all'egoismo è l'[[altruismo]].
[[Immanuel Kant|Kant]] riconosce un ''egoismo logico'', attraverso il quale un soggetto reputa del tutto superfluo sottoporre le proprie idee alla verifica di quelle altrui, superandone in questo modo l'eventuale dissenso; un ''egoismo estetico'', nel quale il principio universale del bello è unicamente formato dal gusto personale di chi lo idealizza; un ''egoismo morale'', in cui il beneficio personale diventa il fine unico del comportamento.
 
I comportamenti egoistici possono a volte degenerare in forme [[Patologia|patologiche]], determinando condizioni di [[solitudine (società)|solitudine]] sociale che possono sfociare persino nel [[suicidio]] (il "suicidio egoistico" teorizzato da [[Émile Durkheim]]).
 
In [[sociologia]] e [[politica]] si parla a volte di "[[#Egoismo etico|egoismo sociale]]", con riferimento a gruppi di persone che, sentendosi avvantaggiate, di solito economicamente, rispetto ad altri gruppi di persone appartenenti alla loro stessa compagine sociale, si adoperano per mantenere ed ampliare il proprio stato di vantaggio, per esempio appoggiando le organizzazioni politiche e sindacali più [[Conservatorismo|conservatrici]]. L'opposto dell'egoismo sociale è la [[solidarietà]].
 
[[Immanuel Kant|Kant]] riconosce un ''egoismo logico'', attraverso il quale un soggetto reputa del tutto superfluo sottoporre le proprie idee alla verifica di quelle altrui, superandone in questo modo l'eventuale dissenso; un ''egoismo estetico'', nel quale il principio universale del bello è unicamente formato dal gusto personale di chi lo idealizza; un ''egoismo morale'', in cui il beneficio personale diventa il fine unico del comportamento.
 
Altra interpretazione la si ha per l'egoismo cosciente in [[Friedrich Nietzsche]], in (minima) parte riconducibile ai concetti di [[volontà di potenza]] e [[oltreuomo]], concetti comunque complessi e non sintetizzabili in brevi definizioni.