Chiostro: differenze tra le versioni

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Vi sono abbazie di grandi dimensioni in cui si trovano esempi di chiostri a più livelli, o più di un chiostro. Nell'architettura rinascimentale e barocca il chiostro non perse di importanza e anzi si caratterizza come uno degli elementi più stabili dal punto di vista architetturale.
 
Guillaume Durand de Mende ([[Guglielmo Durante]]), giurista e [[vescovo]] del [[XIII secolo]], nel suo ''Manuale per comprendere il significato simbolico delle cattedrali e delle chiese'', scrisse: "Il chiostro, come afferma Riccardo, vescovo di [[Cremona]] (''in Mitrali''), ha preso la sua origine dal luogo ove vegliavano e dormivano i [[leviti]], intorno al [[tabernacolo]], o dal [[sagrato]] dei preti, o dal portico che era davanti al [[tempio di Salomone]]. Il Signore comandò infatti a [[Mosè]] di non contare i leviti nel [[censimento]] che egli fece della moltitudine del popolo, ma di assegnarli al tabernacolo della testimonianza, per portarlo e sorvegliarlo. A causa di questo precetto del Signore i [[chierici]], nella chiesa, devono essere separati dai laici mentre essi celebrano i santi misteri.[....] Infine, come il tempio rappresenta la Chiesa trionfante, così il chiostro è la figura del Paradiso celeste, dove si avrà un solo e un unico cuore nell'amore e nella volontà di Dio e dove si possederà tutto in comune, perché ciò che uno avrà in meno in se stesso, si rallegrerà di averlo in un altro, giacché Dio sarà tutto per tutti".<ref>op. cit. in Arkeios edizioni, 1999, pag. 41-42.</ref>
 
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