Monocoltura: differenze tra le versioni

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La '''monocoltura''' è, genericamente, un procedimento produttivo [[agricoltura|agricolo]] che consiste nell'adibire vaste zone di territorio alla coltura di un'unica [[specie]] [[Plantae|vegetale]], in maniera intensiva e standardizzata, al fine di massimizzare le rese ed ottenere il massimo profitto. Spesso questa standardizzazione viene accentuata dall'utilizzo di poche varietà molto produttive ma molto esigenti e dal massiccio utilizzo di [[Fertilizzante|fertilizzanti]] di sintesi e [[Prodotto fitosanitario|prodotti fitosanitari]].
 
== Origini: frutto del colonialismo ==
Le monocolture si diffusero nell'epoca del primo colonialismo. I paesi colonizzatori necessitavano di prodotti agricoli esotici che sul territorio nazionale non potevano crescere (spezie, caffè, zucchero di canna, frutta esotica, ecc.), e così sfruttarono le condizioni climatiche dei paesi colonizzati per produrre intensivamente quello di cui avevano bisogno.
In [[India]] si diffuse la coltura delle spezie, sull'isola di [[Ceylon]] quella del tè, del cacao in America Latina e nel [[Ghana]], della canna da zucchero nelle Antille, delle banane e delle arachidi in America centrale, e del caffè e del caucciù in [[Brasile]].