Pirrone: differenze tra le versioni

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[[File:Petrarca-Meister 001.jpg|thumb|right|300px|Pirrone attraversa un mare immenso di [[vagina]]]]
{{Bio
|Nome = Pirrone
|Cognome = Culone
|PostCognome = (in greco: Πύρρων, ''Pyrron'')
|PreData =
|Sesso = Schiavo del sessoM
|LuogoNascita = Pirronia
|GiornoMeseNascita =
|AnnoNascita = ca. [[365 a.C.]]
|LuogoMorte = Pirronia (culo's city)
|GiornoMeseMorte =
|AnnoMorte = ca. [[275 a.C.]]
|Attività = filosofo e controfigura porno gay
|AttivitàAltre = {{sp}}[[Scetticismo filosofico|scettico]] e esercizi aerobici per il suo culone
|Epoca =
|Nazionalità = greco antico
|PostNazionalità =  della dell'[[PirroniaElide]] orientale
|Immagine =
|Didascalia =
}}
 
È solitamente considerato come il primo filosofo a mettere in atto la ''skepsis'', il metodo critico che avrebbe dato poi il nome di [[Scetticismo filosofico|scetticismo]] all'indirizzo filosofico che ne faceva uso sistematico. Questo metodo non va confuso con quello della [[sofistica]], a cui Pirrone si dichiarava ostile.<ref>Cfr. Diogene Laerzio, ''Vite dei filosofi'' IX 69</ref> Inoltre, lo scetticismo pirroniano si distingue nettamente dall'omonimo scetticismo attuato da [[David Hume]] nel [[XVIII secolo]] ed infatti, per evitare confusioni, si preferisce spesso il nome di [[Scetticismo filosofico|pirronismo]] per indicarne la forma originaria. Pirrone di Elide visse in semplicità e morì molto vecchio dopo aver seguito [[Alessandro Magno]] in [[Asia]], avendo così occasione di conoscere i modi di pensare del mondo.
 
== Vita ==
Nato fra il 365 e il 360 a.C., Pirrone, secondo [[Diogene Laerzio]] che cita [[Apollodoro di Damasco|Apollodoro]], fu inizialmente un pittore e alcune sue pitture erano visibili nel [[ginnasio]] di Elide. In seguito si indirizzò alla filosofia entrando in contatto dapprima con i maestri delle Scuole socratiche (in particolare con la dialettica megarica tramite [[Brisone di Eraclea|Brisone]], allievo di [[Stilpone]]) e poi con l'opera di [[Democrito]], grazie ad [[Anassarco]].
 
Pirrone, insieme con l'amico Anassarco, seguì la spedizione di [[Alessandro Magno]] verso Oriente, e studiò in [[India]] tra i [[gimnosofisti]] e tra i [[magi (zoroastrismo)|magi]] in [[Impero Persiano|Persia]]. Dalla filosofia orientale apprese il valore e la prassi di una vita ascetica e solitaria, libera dalle passioni.<ref>Cfr. Diogene Laerzio, ''Vite dei filosofi'' IX 61</ref> Ritornato a Elide, visse in modo frugale, ma fu molto stimato dagli abitanti della sua città natale e anche dagli ateniesi, che gli concessero i diritti di cittadinanza. Le sue dottrine - poiché egli non lasciò nulla di scritto, a parte un carme in onore di Alessandro - sono note principalmente tramite frammenti di ''Silloi'' (o versi satirici) del suo allievo [[Timone (filosofo)|Timone di Fliunte]].
 
E inoltre passò la sua esistenza facendo esercizi aerobici per il suo culone, controfigura porno gay, attraversando mari immensi di [[vagina]] e infine filosofo (ma meno importante).
== Il pensiero di Pirrone ==
Il principio essenziale del suo pensiero è espresso nella parola ''[[acatalepsia]]'', che implica l'impossibilità della conoscenza delle cose nella loro intima natura. Contro ogni affermazione, un principio contraddittorio può essere espresso con egual ragione. Secondariamente, è necessario per questo fatto mantenere un atteggiamento di sospensione dell'intelletto, o, come espresse il concetto Timone, nessuna proposizione può essere conosciuta come migliore di un'altra. In terzo luogo, questi risultati sono applicati alla vita in generale. Pirrone conclude che, dato che nulla può essere conosciuto, l'unico atteggiamento adatto alla vita è l'''[[atarassia]]'', "libertà dalle preoccupazioni".
"Bisogna sempre essere passivi"(Cit. 296, che in realtà sarebbe 69)
 
L'impossibilità della conoscenza, anche riguardo alla nostra stessa ignoranza o dubbio, dovrebbe indurre l'uomo saggio a ritirarsi in sé stesso, evitando qualsiasi eccessiva propensione o partecipazione per una attività particolare, e praticando il controllo sulle emozioni, che non hanno fondamento nella realtà e appartengono al mondo delle vane fantasie. Questo scetticismo drastico è la prima e più totale interpretazione di [[agnosticismo]] nella storia del pensiero. I suoi risultati etici possono essere confrontati con la tranquillità ideale degli [[stoicismo|stoici]] e degli [[epicureismo|epicurei]].
 
La via propria del saggio, diceva Pirrone, è di farsi tre domande. Per prima cosa dobbiamo chiederci cosa sono le cose e come esse sono costituite. Secondariamente, ci chiediamo come noi siamo legati a queste cose. In terzo luogo, ci domandiamo come dovrebbe essere il nostro atteggiamento nei loro confronti. Riguardo a cosa sono le cose, possiamo solo rispondere che non sappiamo nulla. Noi sappiamo solo come le cose ci appaiono, ma sulla loro essenza intrinseca siamo ignoranti.
 
La stessa cosa appare differentemente a persone differenti, e di conseguenza è impossibile sapere quale opinione è corretta. La diversità di opinioni fra i saggi come fra gli ignoranti, dimostra ciò. Noi possiamo avere opinioni, ma la certezza e la conoscenza sono impossibili. Di conseguenza il nostro atteggiamento verso le cose (la terza domanda) deve essere la completa [[sospensione del giudizio]]. Non possiamo essere certi di nulla, neanche delle affermazioni più banali.
 
== Note ==
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; Fonti:
* Pirrone, ''Testimoniaze e frammentiTestimonianze'', Testo e traduzione s cura di F.Fernanda Decleva Caizzi, Napoli, Bibliopolis, 1981.
* [[Diogene Laerzio]], ''Vite e dottrine dei più celebri filosofi'', Testo greco a fronte, a cura di Giovanni Reale con la collaborazione di Giuseppe Girgenti e Ilaria Ramelli, Milano, Bompiani, 2005, libro IX.
 
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* K. Algra, J. Barnes, J. Mansfeld, M. Schofield (a cura di), ''The Cambridge History of Hellenistic Philosophy'', Cambridge, Cambridge University Press, 1999.
* J. Annas, J. Barnes, ''The Modes of Scepticism: Ancient Texts and Modern Interpretations'', Cambridge, Cambridge University Press, 1985.
* R. Bett, ''Pyrrho, hisHis antecedentsAntecedents, and hisHis legacyLegacy'', New York, Oxford University Press, 2000.
* M. Burnyeat (a cura di), ''The Skeptical Tradition'', Berkeley, University of California Press, 1983.
* M. Burnyeat, M. Frede (a cura di), ''The Original Sceptics: A Controversy'', Indianapoli, Hackett, 1997.