Incisione: differenze tra le versioni
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L<nowiki>'</nowiki>'''incisione''' è una tecnica artistica. Può essere ''in cavo'' o ''in rilievo''.
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La tecnica in cavo consiste di una [[matrice (incisione)|matrice]] di metallo che può essere incisa direttamente ([[Bulino]], [[Niello]], [[Maniera nera]], [[Puntasecca]]), oppure incisa con [[Acido|acidi]] ([[Acquaforte]], [[Acquatinta]], [[Cera molle]]).
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I primi esempi documentati risalgono, in [[Egitto]] e in [[Cina]], al [[VII secolo a.C.]] I cinesi usavano in un primo momento il metodo [[xilografia|xilografico]] per la controimpressione delle stoffe, passando poi anche alla [[scrittura]]. Il testo era scritto su un foglio di carta e riportato a decalco su un piano di legno che veniva inciso a rilievo con i caratteri al rovescio e successivamente inchiostrato.
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Il metodo xilografico è il più antico tra tutti i metodi di stampa e arrivò in [[Europa]] verso il [[XIV secolo]] per la produzione di carte da gioco. Successivamente il processo si estese anche alla produzione di immagini religiose e di veri e propri libri (i cosiddetti libri xilografici) ottenuti dall'incisione di intere frasi o paragrafi (da qui [[Gutenberg]] ricaverà l'idea dei [[Stampa a caratteri mobili|caratteri mobili]] prima in legno e poi in piombo).
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Questo metodo caratterizza tutte le tecniche di incisione su metallo: bulino, puntasecca, acquaforte, acquatinta, maniera allo zucchero, maniera nera.
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Il bulino è la tecnica calcografica più antica. Mutuata dall'oreficeria trovò un'ampia diffusione nel [[XVI secolo|Cinquecento]] e nel [[XVII secolo|Seicento]] nella riproduzione delle opere dei grandi maestri ([[Raffaello]], [[Michelangelo]]) che ebbero una grande diffusione anche come modelli per le botteghe d'artisti. Tra gli incisori da ricordare bisogna citare [[Gilles Rousselet]], che fu anche incisore ufficiale del [[Re Sole]]. Anche nel bulino Durer segnò un primato, essendo frutto di questa tecnica l’ideale trittico dei ''Meisterstiche'', cioè alcune delle incisioni a bulino più belle e celebri mai realizzate.
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È importante ricordare l'opera incisoria di [[Rembrandt]], maestro dell'acquaforte. Fu lui infatti a liberarla dall'imitazione dell'incisione a bulino.
Ricordiamo nel Settecento la produzione incisoria del Tiepolo ([[1696]] - [[1770]]) di Antonio Canal ([[1697]] - [[1788]]) il Canaletto, e dell'architetto [[Giovan Battista Piranesi]] ([[1720]] - [[1788]]) che pare abbia inciso non meno di 1000 lastre.
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Nell'[[XIX secolo|Ottocento]] si manifesta il declino dell'acquaforte come tecnica di stampa per l'apparire della [[litografia (arte)|litografia]] che permetterà una più veloce e ampia edizione dei soggetti.
Gli artisti continuarono a sperimentare le tecniche di incisione ad acquaforte come mezzo per raggiungere risultati espressivi impossibili con il [[disegno]] o la [[pittura]]. Cominciarono a sorgere le calcografie, botteghe dove gli artisti si ritrovavano ad incidere le loro lastre e dove venivano accuratamente conservate le matrici.
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* {{Thesaurus BNCF}}
* [http://gravures.ru/ Una grande raccolta di stampe]
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