Crasi: differenze tra le versioni

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{{S|linguistica}}
La '''crasi''' (dal greco κρᾶσις, ''cràsis'', "mescolanza") è un fenomeno [[linguistica|linguistico]] [[fonetica|fonetico]] che attiene alla catena del [[parlato]] e che avviene quando la [[vocale]] finale di una parola e quella iniziale della successiva si fondono in un'unica [[vocale]], oppure in un [[dittongo]].
 
Esempi: il termine ''[[ambaradan]]'', crasi delle parole [[Amba Aradam]] (nome proprio di un villaggio dell'[[Etiopia]]).
 
È un fenomeno molto comune nellain [[lingua greca|greco]], nelin [[sanscrito]], in [[lingua araba|arabo]] e in [[lingua portoghese|portoghese]].
 
Altro esempio: il termine, spesso ricorrente nella [[filosofia]], ''[[kalokagathia]]'' (formato dalle parole kalos = bello, kai = e, agathos = buono). La parola, intraducibile in [[Lingua italiana|italiano]], indica la bellezza fisica unita alla virtù, una sintesi molto importante per la società dell'epoca.
 
Nella lingua italiana, la parola "crasi" ha esteso il proprio significato a "mescolanza" in senso generico.
 
In [[retorica]], il termine indica la contrazione di una vocale o di un dittongo alla fine di una parola con una vocale o dittongo all'inizio della parola seguente.
 
==Voci correlate==
*[[Vocale]]
*[[Dittongo]]
*[[Sinizesi]]
 
{{portale|linguistica}}
 
[[Categoria:Fonologia]]
[[Categoria:Figure retoriche]]