Giovanni Alfonso Borelli: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Riga 63:
Il '''De Motu Animalium''' è un'opera inserita all'interno di un movimento finalizzato alla ricerca fisiologica chiamato iatromeccanica. Questo movimento postula l'applicazione delle leggi fisiche per l'interpretazione di particolari fenomeni. Il Borelli, grazie al ''De Motu Animalium'', viene considerato il fondatore della fisiologia muscolare su basi meccanicistiche. Infatti, il [[P. Franceschini]] precisa:{{Citazione|lo studio miologico trova in [[Niccolò Stenone]] e soprattutto in Borelli una impostazione fisiologica che può essere definita attuale.<ref>Franceschini P. - ''L'apparato motore nello studio di Borelli e Stenone''. Rivista storica, scientifica, medica, 1951 , pp.5.</ref>|P. Franceschini|}}.
[[Herman Boerhaave]] sosteneva che qualsiasi medico che non conoscesse il De Motu Animalium sarebbe stato destinato a brancolare tra le tenebre.<ref>Caprariis E. - ''Considerazioni sulle vedute neurofisiologiche di Herman Boerhaave''.
L'accostamento che il Del Gaizo fa tra William Harvey e Borelli ha senz'altro un fondamento, infatti la dimostrazione della meccanica e della [[neurofisiologia]] muscolare del Borelli è compatibile, per validità di impostazione, alla teoria harveyana, in quanto entrambe con rigore metodologico sperimentale, giungono alla risoluzione di problemi fisiologici che per secoli avevano travagliato il pensiero medico. Il [[G. Barbensi]], nel suo studio monografico, traccia un preciso profilo biografico del Borelli e in particolare precisa l'impostazione del ''De Motu Animalium'' scrivendo:{{Citazione|''lunga fu la preparazione di questa opera, poiché il Borelli aveva concepito il pensiero che i fenomeni della vita si sintetizzano nel movimento e d'altra parte i movimenti non possono sottrarsi alle leggi della meccanica, la sua preparazione doveva svolgersi secondo due direzioni con lo sviluppo della meccanica e con lo sviluppo dell'osservazione biologica''.<ref>Barbensi G. - ''Borelli.Collana di vita di medici e naturalisti celebri''. Trieste, 1947.</ref>|G. Barbensi|}}.
Il Pazzini ha scritto:{{Citazione|''il De Motu Animalium esamina attentamente con ragionameto e dimostrazione matematica il fenomeno del movimento. Portato il ragionamento su tale base, l'organismo viene di conseguenza interpretato come una macchina, agente in virtù di leggi ben definite''.<ref>Pazzini A. - ''La medicina nella storia, nell'arte, nel costume''. 1970 n.27, p.811..</ref>|A. Pazzini|}}
|