Giovanni Alfonso Borelli: differenze tra le versioni

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[[Herman Boerhaave]] sosteneva che qualsiasi medico che non conoscesse il De Motu Animalium sarebbe stato destinato a brancolare tra le tenebre.<ref>Caprariis E. - ''Considerazioni sulle vedute neurofisiologiche di Herman Boerhaave''.Pp.89-90.</ref> [[Pietro Chirac]], [[archiatra]] di [[Luigi XV di Francia]] e professore all'[[Università di Montpellier]], ebbe in tal pregio l'opera del Borelli al punto da lasciare nel suo testamento dei fondi affinché in quella Università venisse istituita una cattedra per la lettura pubblica dell'opera. Il [[Del Gaizo]], nella sua ricerca diretta in particolare sull'epistolario del Borelli, scrive:{{Citazione|''dopo il piccolo ma monumentale libro di William Harvey De Motu Cordis, il secolo XVII doveva dare un libro, che non solo seguisse il circolo del sangue, ma quello della vita, e lo diè, auspice il genio del Borelli, nell'opera ''De Motu Animalium''.<ref>Gaizo M. Del - ''L'opera scientifica di Giovanni Alfonso Borelli e la scuola di Roma nel secolo XVII''. Memorie della Pontificia Accademia Romana dei Nuovi Licei, 1909, p.275.</ref> | Del Gaizo|}}.
L'accostamento che il Del Gaizo fa tra William Harvey e Borelli ha senz'altro un fondamento, infatti la dimostrazione della meccanica e della [[neurofisiologia]] muscolare del Borelli è compatibile, per validità di impostazione, alla teoria harveyana, in quanto entrambe con rigore metodologico sperimentale, giungono alla risoluzione di problemi fisiologici che per secoli avevano travagliato il pensiero medico. Il [[G. Barbensi]], nel suo studio monografico, traccia un preciso profilo biografico del Borelli e in particolare precisa l'impostazione del ''De Motu Animalium'' scrivendo:{{Citazione|''lunga fu la preparazione di questa opera, poiché il Borelli aveva concepito il pensiero che i fenomeni della vita si sintetizzano nel movimento e d'altra parte i movimenti non possono sottrarsi alle leggi della meccanica, la sua preparazione doveva svolgersi secondo due direzioni con lo sviluppo della meccanica e con lo sviluppo dell'osservazione biologica''.<ref>Barbensi G. - ''Borelli.Collana di vita di medici e naturalisti celebri''. Trieste, 1947.</ref>|G. Barbensi|}}.
Il Pazzini ha scritto:{{Citazione|''il De Motu Animalium esamina attentamente con ragionameto e dimostrazione matematica il fenomeno del movimento. Portato il ragionamento su tale base, l'organismo viene di conseguenza interpretato come una macchina, agente in virtù di leggi ben definite''.<ref>Pazzini A. - ''La medicina nella storia, nell'arte, nel costume''. 1970 n.27, p.811..</ref>|A. Pazzini|}}
 
===I muscoli===