All Is Lost - Tutto è perduto: differenze tra le versioni

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1si chiama falla non foro 2si tratta di un'ancora galleggiante a paracadute, non di un'ancora.
varie imprecisioni
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Disperso nell'[[Oceano Indiano]] ("a 1.700 miglia marine dallo stretto di Sumatra", il protagonista anonimo [[Robert Redford]]) si rivela: "Mi dispiace. So che adesso questo significa ben poco, ma mi dispiace. Ci ho provato. Sarete tutti d'accordo che ci ho provato. A essere vero, a essere forte, a essere gentile, ad amare, a essere giusto. Ma non lo sono stato. Tutto è perduto."
 
Otto giorni prima, appena alzatosi la mattina, vede che la l'acqua ha parzialmente affondato la sua imbarcazione, la ''Virginia Jean''. Esce sul ponte e vede che la sua barca ha sbattuto contro un container disperso, e ha una falla nello scafo. Va di sotto a prendere un'ancora a paracadute e la lega al container. Dopo di ché stacca la barca dal container, e cerca di tappare illa bucofalla nello scafo, usando poi un coltello per intagliare un pezzo di legno da inserire nella pompa dell’acquadi sentina, che ha perso la leva di comando. Dopo aver risistemato la nave, scopre che i sistemi di navigazione e di comunicazione sono stati danneggiati dall'impatto. Prende la radio e versa nell’interno dell’acqua frescadolce per togliere il sale marino.
 
Poi, usando una delle batterie di servizio dello yacht, fornisce l’alimentazione alla radio e tenta di farla funzionare. In un primo momento non ci riesce, ma, quando poi ritorna in cabina per leggere un libro sulla navigazione astronomica, la radio improvvisamente inizia a funzionare. Cerca subito di trasmettere un SOS, ma alla fine la batteria della radio si esaurisce, diventando di nuovo inutilizzabile. Poi sale sull'albero, e vede che un filo dell'antenna è staccato. Lo riconnette, anche se il proposito di questa azione non è chiaro visto che a questo punto tutta la strumentazione radio è distrutta o non operativa.
 
Una tempesta si abbatte su di lui, cerca di evitarla e di rimanere sull’imbarcazione, ma viene scaraventato in acqua e riesce a risalire sul ponte solo con grosso impegno. Poi la barca si capovolge, e l'albero viene distrutto insieme alla strumentazione di bordo. Lo yacht è seriamente danneggiato e in fase di affondamento, così il protagonista decide di abbandonarla salendo su ununa canottozattera gonfiabile.
 
Una volta imparato a utilizzare un [[sestante]], e pensa di avere buone possibilità nel caso riuscisse a raggiungere la rotta delle navi commerciali. Nel frattempo le scorte si sono assottigliate, e si rende poi conto che l’acqua è stata contaminata dal sale marino. Cerca così di far condensare il vapore atmosferico su delle buste di plastica per ottenere acqua potabile.
Una volta raggiungeraggiunte le rotte commerciali, due navi porta-container gli passano accanto, ma non lo notano anche se accende due fumogeni. Dopo di che lascia le rotte commerciali, e torna in mare aperto. Ma ha terminato il cibo e l’acqua, e non può sperare di sopravvivere a lungo. L’ottavo giorno scrive una lettera (quella dell’inizio del film), la mette in un vasetto, e la butta in mare.
 
La notte vede una luce distante, forse quella di un’altra barca. Ha terminato i fumogeni, ma usa il giornale di bordo e le carte per segnalare la sua posizione. Divampa un incendio, che distrugge il canotto. Cade in acqua, ma è debole e non riesce a nuotare. Una volta persa la speranza di sopravvivere, smette di nuotare e si lascia andare. Prima di annegare, vede lo scafo di una barca con una luce che si avvicina al canotto in fiamme. Nuota verso la superfice e afferra una mano che gli viene tesa in soccorso.