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== Geografia fisica ==
=== Territorio ===
Il paese occupa la parte nordorientale della cosiddetta "Conca d'Oro", nella [[Valsabbia]]. A nord si erge il monte Poffe (861&nbsp;m 861 [[s.l.m.]]), ammantato di boschi di rovere, castagno e conifere, e sulle cui pendici ondulate si distende il territorio del comune. Il paese si caratterizza per difettare di un assetto territoriale unico, dividendosi infatti in numerose frazioni, per l'esattezza sette.<ref name=ValleSabbia>AA. VV. Valle Sabbia. L'ambiente, le vicende storiche, i segni dell'arte e del lavoro dei venticinque comuni della Valle. Ramperto Editore. (1989) ISBN 88-7717-017-4</ref>.<br>
* ''Sottocastello'': è il nucleo vitale del paese. I principali servizi ed edifici pubblici (municipio, farmacia, biblioteca, ambulatorio medico, scuola elementare e materna) trovano qui la loro ubicazione. In questa frazione si concentra anche la maggior parte dei negozi.
* ''Gazzane'': la frazione più lontana da Sottocastello, molto ricca di laboratori artigianali. È sede dell'impianto di motocross "Galaello", teatro di numerose manifestazioni di livello regionale, nazionale ed internazionale.
* ''Piazza'': è la terza frazione per popolazione ed ospita la chiesa parrocchiale dedicata ai Santi Pietro e Paolo (29 giugno), con adiacente il campo sportivo, nonché il cimitero Comunale.
* ''Quintilago'': è con ogni probabilità la frazione più suggestiva e caratteristica. È interamente circondata da verdi prati e ricca di sorgenti d'acqua. Nella stagione autunnale il borgo sembra volersi ergere rispetto alle nebbie che tendono a circondarlo, simulando un incantevole quadro impressionista.
* ''Macenago'': una frazione le cui case bellissime, proprietà di antichi signori, sembrano volersi arrampicare sulla ripida erta che le ospita.
* ''Zernago'': davvero uno sparuto e bucolico borgo di case per lo più rurali, disposto a confine con il territorio della vicina [[Barghe]].
* ''Ardessà'': frazione nota nella zona per la ricercata sorgente d'acqua pura. Verdi campi e boschi ricchi di castagni la l'avvolgono e circondano, come per volerle offrire rifugio e protezione.
 
===Sismologia===
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==Le origini del nome==
L'etimologia del nome è presumibilmente romana, collegata alla presenza nella zona di una colonia di prigionieri costretti a lavorare nelle miniere del [[monte Visello]]. Questi prigionieri la notte venivano riuniti in un castrum o castello, probabilmente localizzato nella nell'attuale contrada Piazza.
I prigionieri erano sorvegliati da legionari. Secondo la tradizione il nome del comune deriva dall'appello degli schiavi fatto ogni sera, al quale il sorvegliante rispondeva: "Praesens est ille"
Il termine con l'andar del tempo fu alterato in Presilli quindi, fra il secolo XV e XVII, in Preseio e Presei ed infine nel secolo XVIII in Preseglie<ref>Vallesabbianews.it Preseglie. Le origini del nome. http://www.vallesabbianews.it/notizie-it/L'origine-del-nome-di-Preseglie-18912.html</ref>.
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===Architetture religiose===
====Il Santuario della Madonna di Visello====
Il Santuario della Madonna di Visello, costrutio nel 1527, si trova a circa 3 &nbsp;km di distanza dal nucleo principale del paese, in una valletta solitaria. In un'antica memoria diffusa e pubblicata nel 1614 dallo [[stampatore]] bresciano Paolo Rizzardi viene riferito che nel luogo dove si erge il santuario sarebbe apparsa la Madonna, vestita di un semplice abito bianco, accompagnata da due sante del paradiso.
Testimone dell'apparizone un certo Bonfadino Dossi, originario della frazione di Gazzane di Preseglie. Bonfadino, pastorello muto, è alle prese con il pascolo del suo gregge, quando la Vergine gli appare improvvisamente e gli comanda di avvisare i suoi concittadini della sua comparsa e del suo desiderio che nel luogo dell'apparizione venga eretto in suo onore un tempio per le preghiere.
La Vergine per vincere la diffidenza del pastore gli comanda di mungere una giovenca di soli sei mesi. Il Bonfadino allibito per la prima volta riesce a parlare ed esclama: "Ma la fa mìa el lat!" (Ma non fa latte!). In realtà il pastore riesce a mungere latte in abbondanza dall'animale. Convintosi della realtà dell'apparizione torna in paese e la gente, nel sentirlo parlare, gli credette.<br />
Secondo la tradizione popolare il latte munto in quell’occasione dalla giovenca di pochi mesi si conservò per due anni e fu utilizzato per guarire numerosi infermi ritenuti incurabili, quali appestati ed affetti da colera, due tipi di epidemie molto frequenti in quel tempo.
Il proprietario del luogo ove era avvenuta l'apparizione, il nobile Giovanni Battista Montini, commosso al racconto del pastore, si affrettò a donare il terreno affinché fosse costruito un tempio alla Vergine, la qual cosa fu realizzata nel breve volgere di pochi anni.
Nello stesso periodo il Vescovo di Brescia ritenne di concedere un'indulgenza di quaranta giorni a tutti coloro che avessero visitato la Chiesa o elargito offerte per gli ornamenti.<br />
Il santuario venne definitivamente consacrato il 21 settembre 1652, ed il primo cappellano fu Don Battista Montini. Con il trascorrere del tempo divenne però difficle trovare altri religiosi disposti a prestare custodia al santuario che venne quindi affidato ad un eremita, tale Giovanni Antonio Ferlinga di Preseglie. Il Ferlinga venne ricompensato per la dedizione mostrata con lo sfruttamento di un bosco di 7,58 pertiche, e granoturco, fieno, foglia di gelsi e i due terzi della frutta e dell'uva raccolte nel terreno cedutogli per il sostentamento.