Larisa Michajlovna Rejsner: differenze tra le versioni

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Tornata a Pietrogrado, nell'aprile del [[1921]] sposò [[Fëdor Fëdorovič Raskol'nikov|Fëdor Raskol'nikov]], il comandante della flotta del Volga, e con lui, nominato ambasciatore in [[AfganistanAfghanistan]], risiedette per due anni a [[Kabul]]. Questa esperienza le ispirò il libro ''L'AfganistanAfghanistan'', pubblicato nel [[1923]] unitamente a ''Il fronte'', una delle migliori opere sulla guerra civile. Separatasi da Raskol'nikov, in ottobre fu inviata in Germania per tenere i contatti tra l'[[Terza Internazionale|Internazionale]] e il [[Partito comunista tedesco]]. Frequentò da vicino la vita degli operai tedeschi e assistette agli ultimi soprassalti della rivoluzione, precipitandosi ad [[Amburgo]] all'annuncio dell'insurrezione che fu però immediatamente repressa. Si avvicinò alle famiglie degli insorti e seguì i processi istruiti contro i rivoluzionari, e al ritorno in Russia nel [[1924]] pubblicò ''Amburgo sulle barricate'', la cui traduzione tedesca fu proibita e distrutta in Germania malgrado le proteste della liberale « [[Frankfurter Zeitung]] », che ne riconobbe l'alto valore letterario.
 
Divenuta la compagna di [[Karl Radek]], si trasferì negli [[Urali]] per studiarvi le condizioni di vita degli operai metallurgici e dei minatori. Il libro ''Il ferro, il carbone e gli esseri viventi'' fu il risultato delle sue osservazioni, scritto questa volta in uno stile di semplice realismo, lontano dall'[[espressionismo]] delle sue opere precedenti. Nel [[1925]] tornò in Germania per curare la malaria senza trascurare di osservare da vicino l'esistenza dei lavoratori, visitando le industrie Krupp, i laboratori degli Junkers, le tipografie Ullstein e le miniere di carbone della [[Vestfalia]], e da queste esperienze nacque il libro ''Nel paese di Hindenburg''.
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Ha scritto di lei [[Lev Trockij]]:<ref>L. Trockij, ''La mia vita'', p. 346.</ref>
 
« Questa magnifica giovane che affascinò tanti cuori passò come una meteora di fuoco sul cielo della rivoluzione. Alle sue fattezze di dea dell'Olimpo si univa un intelletto fine e ironico e il valore di un guerriero. Dopo la presa di Kazan' da parte dei bianchi, si recò a esplorare il campo nemico vestita da contadina, ma il suo aspetto era troppo insolito e fu arrestata. Un ufficiale giapponese la sottopose a interrogatorio. Durante un intervallo uscì dalla porta mal custodita e fuggì. Da allora militò nel reparto esploratori. In seguito fu sulle navi da guerra e prese parte ai combattimenti. Essa dedicò alla guerra civile alcuni racconti che vivranno nella storia letteraria. Descrisse con la stessa evidenza l'industria negli Urali e la rivolta dei lavoratori della Ruhr. Voleva sapere e vedere tutto, partecipare a tutto. In pochi anni diventò una scrittrice di vaglia. Dopo essere passata illesa attraverso il fuoco e l'acqua, questa Pallade della rivoluzione soccombette improvvisamente al tifo nei tranquilli dintorni di Mosca ».
 
== Scritti ==