Il sangue dei vinti: differenze tra le versioni

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==Due piani narrativi==
Il libro si sviluppa su due piani paralleli: da un lato i misfatti vengono illustrati seguendo un percorso geografico che, partendo da Milano ed irradiandosi al resto della Lombardia, passa al Piemonte (terra natale dell'autoredeutore che arricchisce la descrizione con suoi personali ricordi ed impressioni) lungo un itinerario che da Novara, a Torino, Cuneo e Vercelli, sfocia a Genova ed in Liguria e poi giunge sino in Veneto, dopo aver attraversato l'Emilia-Romagna da Reggio, a Modena, a Bologna.
 
È un itinerario dolente nel quale si dipana un tragico rosario di violenze e di sangue, costellato ora di semplici seppur dolorose umiliazioni e sopraffazioni, ora di processi sommari ed omicidi ''esemplari'', sino a raggiungere la dimensione di vere e proprie stragi. Ne fanno le spese indifferentemente fascisti e personaggi accusati di essere spie o collaborazionisti, giovani e ragazzini - difficilmente individuabili come ''criminali'' - la cui colpa era a volte solo quella di essere imparentati con qualche fascista. Inseguiti a fucilate e talvolta assassinati i reduci, alle giovani ausiliarie delle milizie ed organizzazioni fasciste tocca spesso un duro calvario: umiliate e disumanizzate, rasate a zero e trascinate come bestie dome in pubblica piazza, sono esposte al pubblico dileggio cui, a volte, segue un'esecuzione sommaria.