Alfonso VI di León: differenze tra le versioni

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* ad [[Urraca di Zamora|Urraca]] la signoria della città di [[Zamora (Spagna)|Zamora]]
* ad Elvira la signoria della città di [[Toro (Spagna)|Toro]]
[[File:Europe-south-west-kingdoms.png|thumb|left|250px|Carta politica del nordest della penisola iberica, onde si vede la distribuzione dei regni dopo la morte di [[Ferdinando I di León|Ferdinando I.]]]]
Il regno di León aveva come tributario la [[Taifa]] di [[Toledo]].
 
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Dopo la morte di Sancho II, i nobili castigliani continuarono l'assedio di Zamora; Garcia tornò in Galizia, mentre Alfonso VI, che era tornato in León, e poiché il fratello maschio primogenito, Sancho, non aveva lasciato eredi, si prodigò a garantire che se fosse stato riconosciuto re di Castiglia avrebbe trattato i nobili castigliani alla stregua dei nobili leonesi; ma il sospetto che Urraca e Alfonso fossero complici nell'assassinio di Sancho era condiviso dalla maggioranza di loro.<br />Alla fine i maggiorenti castigliani, tra cui il Cid Campeador, dopo aver tolto l'assedio a Zamora, pretesero che Alfonso VI giurasse la sua innocenza in pubblico, sul sagrato della chiesa di Sant'Agata di Burgos; solo allora Alfonso VI fu riconosciuto re di Castiglia dai nobili castigliani.
 
[[File:Alfonso VI de León y Castilla 01.jpg|left|190px|thumb|Statua di Alfonso VI nei Giardini di Sabatini<ref>La statua di Alfonso VI, che si trova nei Giardini di Sabatini, nel [[Parco del Retiro]] di Madrid, è una delle statue di monarchi spagnoli commissionate per la decorazione del [[Palazzo Reale di Madrid]] durante il regno di [[Ferdinando VI di Spagna|Ferdinando VI]]. {{citazione necessaria|L'idea iniziale ara stata di adornare la cornice del palazzo:}} scolpite da Olivieri e Filippo de Castro, non furono mai poste nelle posizioni per cui erano state scolpite, ma furono piazzate in altri luoghi della città quali piazza d'Oriente, parco del Retiro, porta di Toledo. Alcune furono posizionate in altre città.</ref> di [[Madrid]] ([[Felipe del Corral|F. Corral]], [[1753]]).]]
Con la morte di Sancho II, Garcia aveva recuperato il suo regno di Galizia, ed accettò che il fratello Alfonso VI fosse eletto re di Castiglia; però, all'inizio del [[1073]], Alfonso invitò Garcia ad un incontro presso di sé e, il 14 febbraio di quello stesso anno, lo prese prigioniero<ref name=CASTILE/> e lo fece rinchiudere nel [[Los Barrios de Luna|castello di Luna]], nel nord del [[regno di León]], dove fu tenuto confinato per diciassette anni e dove morì il 22 marzo del [[1090]].
 
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Nel [[1091]] Alfonso contrattaccò e occupò Cordova<ref name=CASTILE/>.<br />Nel [[1093]] convinse il re di Badajoz a cedergli le città di [[Lisbona]], [[Santarém (Portogallo)|Santarem]] e [[Sintra]], ma dopo pochi mesi gli almoravidi occuparono il regno di Badajoz e le tre città furono perdute.<ref name=CASTILE/>
[[File:Castillo y molinos.jpg|thumb|350pxupright=1.6|Castello di [[Consuegra]] coi mulini circostanti.]]
Nello stesso anno Alfonso VI concesse il governo della Galizia (ma non il titolo di re) a [[Raimondo di Borgogna]], marito, dal gennaio di quell'anno, della figlia, [[Urraca di Castiglia|Urraca]], mentre la contea del [[Portogallo]] (il sud del regno di Galizia), unitamente alla città di [[Coimbra]], quindi in sottordine al governatore della Galizia, fu concessa al cugino di Raimondo, [[Enrico di Borgogna]], da pochi mesi sposo della figlia naturale, [[Teresa di Castiglia|Teresa]].<br />Di fatto la contea di Portogallo fu molto autonoma, ed Enrico fu il capostipite della casa regnante portoghese: suo figlio Alfonso sarà il primo re del Portogallo.