Rivolta Pueblo: differenze tra le versioni

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Il perdurare nel tempo di questa situazione di oppressione iniziò a produrre nei primi decenni del 1600 dei tentativi di rivolta. Si trattò dapprima di tentativi isolati, condotti dagli abitanti di un singolo pueblo, che prendevano l'avvio da qualche specifico episodio. Tra il 1623 ed il 1639 vi furono delle ribellioni nei pueblo di [[Jemez Pueblo|Jemez]], [[Zuni Pueblo|Zuni]] e [[Taos]]. Nel 1650, durante il governatorato di Hernando de Ugarte y la Concha (1649 - 1653) vi fu una rivolta che coinvolse simultaneamente i pueblo di [[Isleta Pueblo|Isleta]], Alameda, [[San Felipe Pueblo|San Felipe]], [[Cochiti]], Jemez e alcune tribù [[Apache]]. Un secondo tentativo di rivolta simultanea, che coinvolse i pueblo [[Tompiro]] dell'area di [[Salinas Pueblo Missions National Monument|Salinas]], avvenne durante il governatorato di Fernando de Villanueva (1665 - 1668), ma fu scoperto ed il suo ispiratore, un nativo battezzato di nome Esteban Clemente, ucciso.<ref>{{cita libro|titolo=American Indians in the early West|autore=Sandra K. Mathews|url=http://books.google.it/books?id=8rcE0S_8T3sC&pg=PA138&dq=%22Esteban+Clemente%22&hl=it&ei=mlfhTfvZNsru-gaambjwBg&sa=X&oi=book_result&ct=result&resnum=2&ved=0CDAQ6AEwAQ#v=onepage&q=%22Esteban%20Clemente%22&f=false|pagine= 138-139}}</ref> In entrambi i casi l'obbiettivo era quello di dare luogo ad una sollevazione estesa a più pueblo, in pratica le possiamo considerare come delle "prove generali" della successiva rivolta del 1680.
 
Nel 1675, come detto in precedenza, 47 uomini della medicina Pueblo furono imprigionati con l'accusa di stregoneria. Quattro furono impiccati e gli altri furono fustigati e vennero rilasciati solo dopo che una delegazione di 70 capi Pueblo si recò a [[Santa Fe (Nuovo Messico)|Santa Fe]] dal governatore Treviño minacciando una rappresaglia. Fra gli uomini rilasciati vi era anche uno sciamano e guerriero [[Tewa]] di San Juan Pueblo, noto con il nome di Popé. Questi, invece di ritornare a San Juan, si diresse a Taos, nella zona piupiù settentrionale e meno controllata della provincia spagnola, dove incontrò altri capi Pueblo e con loro iniziò a pianificare la rivolta contro gli Spagnoli. Fra i capi Pueblo incontrati c'erano quelli dei principali gruppi della regione: Francisco Ollita e Nicolas Jonva di [[San Ildefonso Pueblo|San Ildefonso]], Domingo Naranjo di [[Santa Clara Pueblo|Santa Clara]], Domingo Romero di [[Tesuque Pueblo|Tesuque]] e Alonzo Catiti di [[Santo Domingo Pueblo|Santo Domingo]].
 
Per non insospettire gli Spagnoli gli incontri fra i vari capi Pueblo si svolgevano dopo mezzanotte nella casa del capo della comunità, di solito il giorno della festa del santo patrono di un particolare villaggio. In tal modo i capi Puelo avevano una buona ragione per andare alla festa; il giorno si intrattenevano con gli Spagnoli, mentre la notte si riunivano fra loro, per lasciare la riunione prima del sorgere del sole, e tornare ai loro villaggi di origine.
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Mendoza raggiunse i pueblo di [[lingua keres]] nell'area di [[Bernalillo]], ma li trovò deserti in quanto questi erano stati avvertiti da messaggeri giunti da Isleta del ritorno degli spagnoli. Il 14 dicembre nei pressi di [[Cochiti]], Mendoza incontrò un folto gruppo di guerrieri Pueblo che accettarono di avviare colloqui di pace. Le trattative andarono avanti per qualche giorno con i Pueblo guidati dal loro leader Alonzo Catiti, uno di capi della rivolta del 1680. Quando Mendoza pensava che un accordo poteva essere a portata di mano, venne informato da alcuni pueblo fedeli agli Spagnoli che le trattative erano solo una manovra dilatoria studiata da Catiti per permettere ai Pueblo di raccogliere forze sufficienti per ucciderli. Valutata la situazione Mendoza decise che il rischio era troppo elevato e le sue forze troppo esigue, quindi decise, sia pure a malincuore essendo arrivato oramai a pochi chilometri da Santa Fe, di ritirarsi ed il 18 dicembre si ricongiunse al contingente principale accampato presso Sandia Pueblo. Qui Otermin tenne consiglio con i suoi luogotenenti ed i membri religiosi della spedizione e si convinse, anche complice l'incalzare dell'inverno, che non restava che tornare indietro ed ai primi di gennaio ripartì per Paso del Norte. Sulla via del ritorno gli Spagnoli bruciarono il Pueblo di Isleta e deportarono circa 400 dei suoi abitanti che furono insediati in quella che oggi è nota come [[Isleta del Sur]] nell'attuale Texas vicino a [[El Paso]].
[[File:Kiowa warriors.jpg|thumb|right|Guerrieri Kiowa a cavallo|252x252px]]
In conclusione questo tentativo di riconquistare la valle del Rio Grande da parte di Otermin si concluse in un fallimento che diede agli Spagnoli la consapevolezza che non sarebbe stato né facile, né breve il riappropriarsi della regione. Tuttavia se l'insuccesso di Otermin aveva allontanato, almeno momentaneamente il ritorno dagli spagnoli, i pericoli per la neoritrovata libertà dei pueblo erano tutt'altro che scongiurati. Infatti in breve tempo gli antichi nemici, costituiti dalle tribù indiane nomadi che popolavano gli altopiani del sud-ovest, principalmente Apache e Navajo, compresero che i Pueblo, non piupiù protetti dagli Spagnoli, erano ridiventati vulnerabili, probabilmente più di quanto lo fossero stati in passato.
 
Nei 90 anni di dominazione spagnola i Pueblo avevano perso l'abitudine a combattere ed avevano affidato la loro difesa unicamente alle armi ed agli equipaggiamenti spagnoli. Ora con partenza di questi, essi si venivano a trovare indifesi, privi di armi e quindi maggiormente esposti alle razzie dei loro bellicosi vicini. Inoltre i Pueblo non possedevano praticamente cavalli in quanto in precedenza la legge spagnola ne inibiva loro il possesso, e questo li metteva in forte inferiorità nel contrastare i loro nemici. Viceversa Apache e Navajo, nello loro razzie contro gli Spagnoli, ne erano venuti in possesso ed in breve tempo avevano sviluppato il loro allevamento utilizzandoli per velocizzare gli spostamenti e per rendere più efficaci le incursioni nei territori nemici. Pertanto pochi mesi dopo la partenza degli Spagnoli, i Pueblo iniziarono a subire gli attacchi dei predoni Apache e Navajo che li derubavano del raccolto.