Gustavo II Adolfo di Svezia: differenze tra le versioni

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==Biografia==
===I primi anni===
[[Image:Gustav II Adolf von Schweden.jpg|thumb|left|200px|Un giovane Gustavo II Adolfo]]
Gustavo Adolfo nacque il 9 dicembre [[1594]] al castello Tre Kronor, figlio dell'allora duca Carlo Vasa (poi re col nome di [[Carlo IX di Svezia]]) e della sua seconda moglie, [[Cristina di Holstein-Gottorp]]. Egli venne battezzato coi nomi di Gustavo (in ricordo di suo nonno paterno) e Adolfo (in onore del capostipite degli [[Holstein-Gottorp]], suo nonno materno Adolfo). Gustavo Adolfo, per parte di madre, apparteneva infatti ad uno dei lignaggi più illustri delle famiglie principesche tedesche, nonché una delle casate sostenitrici del protestantesimo. Suoi cugini erano pertanto [[Filippo d'Assia]], [[Maurizio di Sassonia]], [[Guglielmo d'Orange]] e [[Maurizio di Nassau]].
 
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=== La successione a Carlo IX e i primi anni di regno ===
[[File:Gustav II Adolf porträtterad av Jakob Elbfas ca 1630.jpg|thumb|240px|Gustavo Adolfo II il Grande]]
Destinato a grandi imprese, già dal [[1610]], quando aveva solo 16 anni, Gustavo Adolfo condusse l'esercito svedese ad arginare l'invasione danese del Gotland orientale. Poco tempo dopo, il 30 ottobre del [[1611]], morto il padre, gli successe sul trono di Svezia con il nome di Gustavo II Adolfo. Secondo la legge svedese, fu posto sotto la tutela, più formale che sostanziale, di Giovanni Skytte, che impartì al nuovo sovrano una solida e supplementare educazione.
 
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Inoltre, il re rese proprietari terrieri tutti i militari, dando loro una solida stabilità economica, nonché il rispetto della popolazione, che non aveva nulla da temere al loro passaggio. Questa armata il monarca pensò bene di farla addestrare costantemente sul campo; il quadro gerarchico fu chiaramente definito, così come la suddivisione in reparti, per la quale quattro compagnie da 150 uomini ciascuna costituivano un battaglione, due battaglioni un reggimento e due, tre o quattro reggimenti una brigata.
[[Image:Gustave Adolphe at Breitenfeld-Johann Walter-f3706497.jpg|thumb|left|350pxupright=1.6|Gustavo II Adolfo nelle vesti di comandante militare durante la [[Battaglia di Breitenfeld (1631)|Battaglia di Breitenfeld]].]]
Il Seicento era il secolo del [[tercio]], la formazione a quadrato della fanteria di picchieri, protetti agli angoli da moschettieri. Lo schieramento bellico svedese sul campo rifletteva le convinzioni di Gustavo che fosse ormai il moschetto l'arma da privilegiare sul campo di battaglia in luogo della picca. Quest'ultima, tuttavia, la fece modificare, rendendola refrattaria al taglio delle spade nemiche, accorciandola e rivestendo in ferro parte del fusto di legno. Ad ogni modo, mantenne i picchieri nella misura di un terzo del totale degli effettivi, schierandoli sul campo al centro della compagnia, disposta usualmente su sei file di profondità, intercalate da moschettieri. Anche questi ultimi poterono tuttavia disporre di armi più leggere, che consentirono di fare a meno di grucce e cavalletti, e più funzionali, col passaggio dal meccanismo a miccia a quello a ruota. Inoltre i moschettieri furono addestrati a sparare in gruppo, piuttosto che singolarmente, coordinando le tre file in cui erano schierati affinché una sparasse mentre le altre ricaricavano. Per la cavalleria, il condottiero scandinavo si avvalse di corazzieri, che addestrò a caricare al galoppo, per squadroni in linea o a scacchiera, facendo uso di sciabole durante la carica e di pistole in mischia - mentre tutti gli altri usavano fare il contrario - e dragoni, che usava schierare sulle ali e dietro la linea di fanteria, frammischiandoli a squadre di moschettieri. Riformò anche l'artiglieria, riducendo a soli tre i calibri, per fruire con maggior facilità di munizioni, e disponendo così da bocche da fuoco d'assedio, con proiettili a palla, da campagna e reggimentali, che sparavano a mitraglia o a grappolo.
 
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=== La guerra con la Polonia ===
[[File:Gustav II Adolf by Merian.jpg|thumb|left|200px|Gustavo II Adolfo, re di Svezia, in abiti da nobile polacco]]
Il conflitto che lo vide maggiormente coinvolto fu però quello con la Polonia, ove il re [[Sigismondo III Vasa|Sigismondo]] (della stessa famiglia di Gustavo II), stava tramando per detronizzarlo ed ottenere il trono di Svezia. La guerra, protrattasi per dodici anni, vide l'intervento in campo anche della Danimarca, alleata degli svedesi, e dell'[[Austria]], al seguito dei polacchi. Se [[Cristiano IV di Danimarca]] dovette cedere all'avanzata austriaca (pace di [[Lubecca]], [[1629]]), Gustavo II riuscì a piegare Sigismondo, facendosi anche consegnare i territori della [[Livonia]], inclusa la capitale [[Riga]].
 
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=== La [[Guerra dei Trent'anni]] ===
[[File:Gustav II adolf.jpg|thumb|right|200px|Ritratto allegorico di Gustavo II Adolfo che lo vede come vincitore della Guerra dei Trent'anni]]
 
Sconfitta militarmente, la Polonia strinse ancora di più i legami con l'Impero e quando questo occupò la [[Pomerania]], si trovò in diretto contatto con la potenza scandinava. La Svezia era, in effetti, balzata in primo piano nelle vicende europee e aveva avuto una fioritura economica senza pari grazie agli sviluppi dell'industria mineraria ed alla produzione agricola.
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=== Lützen e la morte del re ===
[[File:Battle of Lutzen.jpg|thumb|left|350pxupright=1.6|La morte di Gustavo Adolfo nella battaglia di Lutzen in un quadro del [[pittore]] [[Carl Wahlbom]].]]
Gli imperiali, terrorizzati da questa avanzata svedese, si riorganizzarono e misero a capo dell'esercito il generale [[Wallenstein]], il quale era stato precedentemente allontanato nel 1630 per decisione dell'imperatore Ferdinando II e dei principi cattolici nella dieta di Ratisbona dello stesso anno a causa di intemperanze mostrate dallo stratega tedesco.