Reynaldo Bignone: differenze tra le versioni
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Nato nel [[1928]] da una famiglia piccolo-borghese di origini italiane, appoggiò il [[colpo di stato]] di [[Jorge Rafael Videla]] il 24 marzo [[1976]] e partecipò alla repressione attuata da Videla.
Fu vice comandante della base militare di ''Campo de Mayo'' utilizzata come centro per torturare i prigionieri.<ref name="rep">
Il 18 giugno [[1982]], dopo la fallita [[Guerra delle Falkland|invasione]] delle [[Isole Malvine]] sostituisce [[Leopoldo Galtieri]] ed il 1º luglio assunse la presidenza per un periodo di due anni con l'obiettivo di gestire una transizione democratica.
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Dall'ottobre del [[2006]] Bignone fu sottoposto agli arresti domiciliari. Il 20 aprile [[2010]] è stato condannato da un tribunale di [[Buenos Aires]] a 25 anni di reclusione per [[crimini contro l'umanità]], tra i quali 56 [[Omicidio|omicidi]], [[Sequestro di persona|sequestri]] e [[Tortura|torture]] di [[Prigioniero politico|prigionieri politici]].<ref name="rep"/>
Il 5 luglio 2012 è stato condannato a 15 anni di reclusione per rapimento e sottrazione di identità perpetrati nei confronti dei figli dei [[desaparecidos]]<ref name=Repubblica 5-7-2012"/>. Insieme a lui sono stati condannati [[Jorge Rafael Videla]] (50 anni) e [[Jorge Eduardo Acosta]], detto "el Tigre" (30 anni)<ref name=Repubblica 5-7-2012">{{cita web|autore=Omero Ciai
==Onorificenze==
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