Lessicalizzazione: differenze tra le versioni
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In [[linguistica]], si definisce '''lessicalizzazione''' quel processo per il quale una forma [[grammatica|grammaticale]] acquista dignità di [[lessema]], diventando quindi un'unità autonoma del [[lessico]].
Nel discorso
{{frase|"Sono" è la prima persona singolare del presente indicativo del verbo "essere" Nella Può capitare però che le parole rimangano in tale funzione entrando a pieno titolo a far parte del lessico: è il caso, nell'esempio, del [[verbo]] Un altro esempio di lessicalizzazione si verifica quando una serie di elementi retti da rapporti grammaticali si trasforma in unità lessicale propria, come ''usa e getta'', ''fai da te'' ecc., ma anche da forme verbali come ''c'entra'', ''ci vuole'', che presentano significati diversi rispettivamente da ''entra'' e ''vuole''. Originano da lessicalizzazioni anche parole come ''nontiscordardimé'' (in cui la locuzione ''non ti scordar di me'' rinvia ad alcune specie del genere ''[[Myosotis]]''); ''affresco'' (da ''a fresco''); ''fioretto'' (alterazione da ''fiore'', ma con significato autonomo).<ref>Paolo D'Achille, ''L'italiano contemporaneo'', ed. [[il Mulino]], Bologna, 2010, ISBN 978-88-15-13833-0, p. 33.</ref>
Il processo contrario alla lessicalizzazione è la [[grammaticalizzazione]], che trasforma una parola autonoma in elemento grammaticale.
==Note==
<references/>
{{portale|linguistica}}
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