Naufragi della prima guerra punica: differenze tra le versioni

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Durante la prima guerra romano-punica, per ben tre volte in soli sei anni la flotta romana dovette subire la perdita di centinaia di navi e migliaia di uomini a causa delle condizioni meteorologiche, dell'ancora insufficiente conoscenza delle tecniche di navigazione e probabilmente della supponenza dei comandanti.
[[File:ACMA Relief Lenormant.jpg|thumb|325px|rightupright=1.5|''Rilievo Lenormant'': frammento di bassorilievo rappresentante una trireme ateniese con nove rematori]]
 
==Il primo naufragio==
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==Secondo naufragio==
===Situazione===
[[File:Trireme 1.jpg|thumb|300px|rightupright=1.4|Modello di trireme romana]]
A seguito di questo naufragio romano, Cartagine riprese coraggio e mandò [[Asdrubale]] a rinforzare Lilibeo. Il generale cartaginese si accinse a contendere il campo ai romani ma, nonostante tutto non riuscì a impedire la [[Battaglia di Palermo (254 a.C.)|caduta di Palermo]] a opera dei consoli [[Gneo Cornelio Scipione Asina]] al suo secondo mandato dopo la sfortunata prova alle [[Battaglia delle Isole Lipari|Isole Lipari]] e [[Aulo Atilio Calatino]], anch'egli al secondo mandato. I romani avevano allestito una flotta di 220 navi in soli tre mesi.
 
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===Naufragio===
[[File:Shipwreck turner.jpg|thumb|350px|rightupright=1.6|''Shipweck of the Minotaur'', olio su tela di J.M.W. Turner, Museo Calouste Gulbenkian, Lisbona]]
Giunio Pullo si avvicinava con il resto della sua flotta ma non sapendo dove si trovava l'altra metà, una volta avvistate le navi nemiche,
{{quote|...non osando venire allo scontro né potendo più fuggire perché i nemici erano molto vicini, piegò verso luoghi aspri e pericolosi, sotto ogni punto di vista e approdò. |[[Polibio]], ''Storie'', I, 54, 3, BUR. Milano, 2001. trad.: M. Mari.}}