Ribellione di An Lushan: differenze tra le versioni

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An Lushan era un governatore militare delle prefetture di Pinglu e Fangyang 范陽 nel nordest cinese (nei pressi dell'attuale [[Pechino]]). Di origini in parte sogdiane e in parte turche si trovò a comandare la più forte compagine dell'esercito posta a difesa della Cina settentrionale. Già protetto dal Gran Consigliere Li Linfu, An Lushan temette di essere deposto dal nuovo consigliere Yang Guozhong. Pertanto giocò in anticipo dichiarando di avere ricevuto ordini imperiali per l'arresto del ''bandito'' Yang Guozhong e nel [[755]] marciò sulla città di [[Luoyang]] 洛陽, capitale temporanea, con un esercito di 150.000 uomini.
 
Presa Luoyang senza che opponesse resistenza, An Lushan si trovò a controllare tutta la Cina settentrionale, ad esclusione della zona della capitale imperiale [[Chang'Anan]] 長安, che rimaneva ben difesa dalle truppe agli ordini del generale Geshu Han presso il [[valico di Tongguan]]. Yang Guozhong, contrario all'attendismo di Geshu Han, gli ordinò di attaccare l'esercito di An Lushan a Luoyang. Il risultato fu una sconfitta totale delle truppe imperiali.
 
L'imperatore Xuan Zong dovette abbandonare la capitale per mettersi in salvo nel Sichuan, il Gran Consigliere Yang Guozhong fu ucciso dalla sua scorta e la favorita imperiale Gui Fei fu fatta uccidere dall'imperatore stesso su pressione dell'esercito che minacciava di ribellarsi se non fosse stata giustiziata colei che appariva come la causa principale del disastro in cui era caduta la dinastia. Mentre l'imperatore Xuan Zong cercava scampo a sud, il principe ereditario continuò la lotta contro An Lushan, appoggiandosi ai turchi uiguri e richiamando l'esercito dal nordovest, lasciando così sguarnite le frontiere verso il [[Tibet]] e gli arabi che premevano dalla [[Transoxiana]]. Il principe ereditario, con l'appoggio dell'esercito e degli eunuchi, assunse quindi il titolo di imperatore con il nome di [[Su Zong]]肅宗 lasciando a Xuan Zong la carica di Supremo Imperatore in Ritiro. Contemporaneamente a Jinling (l'odierna [[Nanchino]]) un gruppo di letterati confuciani proclamava un altro nuovo imperatore.