Salario: differenze tra le versioni

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In contrasto con la precedente visione, secondo gli economisti di orientamento [[marxismo|marxista]], il salario è il [[prezzo]] della [[forza lavoro]] che, in ultima istanza, deriva dal [[teoria marxiana del valore| valore-lavoro]]<ref>K. Marx, ''Il Capitale'', Libro I, Editori Riuniti, 1964</ref>.
 
La forza lavoro nel [[capitalismo]] coscituiscecostituisce una [[merce]] e in quanto tale scambiata sul mercato secondo il suo [[teoria marxiana del valore|valore]] come tutte le altre merci<ref>In realtà nel capitalismo le merci si scambiano ai ''prezzi di produzione'', che è differente dal valore anche se a sua volta determinato da esso. L'ipotesi di scambio delle merci ai valori nel capitalismo è il modello analitico contenuto nel Libro I.</ref>: il tempo di lavoro socialmente necessario per la sua produzione, cioè il valore dei mezzi di sussistenza ritenuti, in un dato momento, necessari per la riproduzione della forza-lavoro stessa.
 
La teoria marxiana del salario è anche presupposto fondamentale della teoria del [[plusvalore]]: per Marx il valore delle merci prodotte dall'operaio è sempre superiore al valore del suo salario e in questo consisterebbe il profitto della [[borghesia]].