Ribellione di An Lushan: differenze tra le versioni

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La '''ribellione di An Lushan''' è anche nota come '''ribellione Anshi''' (&#23433;&#21490;&#20043;&#20098; [[pinyin]]: an1 shi3 zhi1 luan4) dai cognomi dell'iniziatore della ribellione, An Lushan (&#23433;&#31108;&#23665; pinyin: &#257;n lùsh&#257;n) ([[703]] - [[757]]), e dal suo continuatore dopo la morte di questi, Shi Siming. È nota anche in [[Cina]] col nome di '''ribellione Tianbao''' (&#22825;&#23542;&#20043;&#20098;) per essere cominciata il quattordicesimo anno dell'era Tanbao della [[Dinastia Tang]] <br/>
La ribellione sconvolse la Cina settentrionale dal [[755]] al [[763]].
 
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== Le Premesse ==
 
Durante la prima parte del regno dell'imperatore [[Xuan Zong (imperatore Tang)|Xuan Zong]] 玄宗, salito al trono nel [[712]], la lotta per il predominio a corte si era sviluppata principalmente tra letterati confuciani, che sostenevano una maggiore importanza dei promossi agli esami imperiali nell'amministrazione, e le famiglie aristocratiche del nordest, formate da turchi sinizzati e che detenevano il controllo dell'esercito e dei potenti governatorati militari (''jiedushi'', cinese non semplificato: 節度使 Sempificato: 节度使)), che spesso si sovrapponevano e ususrpavano poteri all'amministrazione civile. <br/>
Con la caduta di Song Jing dalla carica di Gran Consigliere nel [[720]] la fazione dei letterati fu sconfitta.<br/>
Le lotte tra fazioni ripresero quindi in seno all'aristocrazia militare turco-cinese. Solo durante una breve parentesi, dal [[733]] al [[736]] con Zhang Jiuling come Gran Consigliere, si ebbe un ritorno al potere dei letterati. Ma dal [[736]] al [[752]] la carica passò a Li Linfu, membro del clan della famiglia imperiale. Nel [[737]] si promulgò una riforma dell'esercito che passò dal sistema delle milizie a quello di un esercito professionale, aumentando il potere dei governatorati militari e dell'aristocrazia oramai dominante a corte. Le lotte tra funzionari di corte erano esacerbate dal fatto che questi possedessero contemporaneamente cariche di governatori militari in diverse province, così che si arrivò a scontri armati interprovinciali su cui l'imperatore non era più in grado di intervenire. <br/>
Un ulteriore motivo di attrito fu l'arrivo a corte nel [[745]] di Yang Yuhuan (nota in seguito come [[Gui Fei]], la ''consorte preziosa''), una discendente lontana della famiglia regnante della dinastia [[Sui]] e membro di un clan aristocratico della provincia del [[Sichuan]]. La sua abilità nel divenire in breve la preferita dell'imperatore Xuan Zong e nel promuovere i membri della sua famiglia alle più alte cariche dello stato indussero ulteriori attriti e scontri in seno alla corte.
La morte del Gran Consigliere Li Linfu nel [[752]] portò Yang Guozhong, suo nemico storico, al potere, senza che avesse però l'esperienza e le capacità di manovra del suo predecessore.
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== La Situazione Internazionale ==
 
Nella Cina meridionale era sorto il regno autonomo di Nanzhao nell'attuale provincia dello [[Yunnan]], tributario della Cina dal [[736]]. A causa dell'assassinio di un prefetto cinese il governatore della provincia del Sichuan scatenò un attacco contro la sua capitale, [[Dali]] che si risolse nel [[751]] in una scofitta cinese. <br/>
Sempre nel [[751]] l'esercito cinese fu sconfitto nel nordest dai turchi orientali [[Qitan]].<br/>
La spedizione cinese volta a riportare ordine nella valle del fiume [[Ili]], sebbene vittoriosa nel [[750]] contro i turchi occidentali, subì una sconfitta da parte degli [[arabi]] sul fiume [[Talas]] nel [[751]], permettendo così l'inizio dell'islamizzazione dei turchi uiguri e delle città-oasi lungo la [[via della seta]].
 
== La Rivolta ==
 
An Lushan era un governatore militare delle prefetture di Pinglu e Fangyang 范陽 nel nordest cinese (nei pressi dell'attuale [[Pechino]]). Di origini in parte sogdiane e in parte turche si trovò a comandare la più forte compagine dell'esercito posta a difesa della Cina settentrionale. <br/>
Già protetto dal Gran Consigliere Li Linfu, An Lushan temette di essere deposto dal nuovo consigliere Yang Guozhong. Pertanto giocò in anticipo dichiarando di avere ricevuto ordini imperiali per l'arresto del ''bandito'' Yang Guozhong e nel [[755]] marciò sulla città di [[Luoyang]] 洛陽, capitale temporanea, con un esercito di 150.000 uomini.<br/>
Presa Luoyang senza che opponesse resistenza, An Lushan si trovò a controllare tutta la Cina settentrionale, ad esclusione della zona della capitale imperiale [[Chang'An]] 長安, che rimaneva ben difesa dalle truppe agli ordini del generale Geshu Han presso il [[valico di Tongguan]].<br/>
Yang Guozhong, contrario all'attendismo di Geshu Han, gli ordinò di attaccare l'esercito di An Lushan a Luoyang. Il risultato fu una sconfitta totale delle truppe imperiali.<br/>
L'imperatore Xuan Zong dovette abbandonare la capitale per mettersi in salvo nel Sichuan, il Gran Consigliere Yang Guozhong fu ucciso dalla sua scorta e la favorita imperiale Gui Fei fu fatta uccidere dall'imperatore stesso su pressione dell'esercito che minacciava di ribellarsi se non fosse stata giustiziata colei che appariva come la causa principale del disastro in cui era caduta la dinastia.<br/>
Mentre l'imperatore Xuan Zong cercava scampo a sud, il principe ereditario continuò la lotta contro An Lushan, appoggiandosi ai turchi uiguri e richiamando l'esercito dal nordovest, lasciando così sguarnite le frontiere verso il [[Tibet]] e gli arabi che premevano dalla [[Transoxiana]]. Il principe ereditario, con l'appoggio dell'esercito e degli eunuchi, assunse quindi il titolo di imperatore con il nome di [[Su Zong]]肅宗 lasciando a Xuan Zong la carica di Supremo Imperatore in Ritiro. Contemporaneamente a Jinling (l'odierna [[Nanchino]]) un gruppo di letterati confuciani proclamava un altro nuovo imperatore.<br/>
Nel [[757]] An Lushan veniva ucciso da suo figlio [[An Qingxu]] 安慶緒 che si proclamò imperatore. A questo punto i compagni che per primi con An Lushan si erano sollevati contro Xuan Zong si ribellarono a An Qingxu dandosi come capo Shi Siming 史思明. Mentre le fazioni ribelli di Shi Siming e di An Qingxu lottavano tra loro le truppe dell'imperatore Su Zong riconquistavano la capitale Chang'an e la città di Luoyang. <br/>
Nel [[758]] Shi Siming si sottomise a Su Zong. La rivolta sembrò oramai finita. Ma l'anno successivo, nel [[759]] Shi Siming riprendeva la rivolta e riconquistava Luoyang. <br/>
In seguito a una sconfitta contro le truppe imperiali Shi Siming nel [[761]] fu assassinato da suo figlio Shi Chaoyi 史朝義. Nel [[762]] le truppe imperiali riprendevano Luoyang assieme a contingenti alleati uiguri. Nel [[762]] a Su Zong succedeva il nuovo imperatore [[Dai Zong]]代宗 che avrebbe regnato fino al [[779]].<br/>
La nuova politica imperiale che ne seguì fu di perdono per tutti i ribelli che si fossero sottomessi all'impero Tang, con eccezione di tutti gli appartenenti alle famiglie di An Lushan e di Shi Siming. Uno dopo l'altro i capi della rivolta si arresero tranne Shi Chaoyi, il figlio e assassino di Shi Siming, che commise suicidio nel [[763]] concludendo così la ribellione.
 
== Le Conseguenze ==
 
Nello stesso anno della fine della ribellione, [[763]], le truppe tibetane del sovrano [[Trhisong_Detsen]] entravano nella capitale cinese di Chang'an e la saccheggiavano. Le regioni dell'ovest cinese passavano sotto il controllo della potente confederazione uigura. Il regno meridionale di Nanzhao poté proseguire a fiorire senza interferenze cinesi. <br/>
In definitiva la ribellione portò a un indebolimento della dinastia Tang non solo nei confronti dei paesi confinanti, ma anche al suo interno, dato che tre quarti dei territori formalmente imperiali erano passati sotto il controllo diretto ed esclusivo dei governatorati militari.<br/>
Anche l'aristocrazia turca sinizzata del nordovest, da cui proveniva sia An Lushan che la famiglia imperiale, risultò fortemente indebolita dalla rivolta.
L'impero Tang avrebbe dovuto attendere l'azione dell'imperatore [[Xian Zong]] (regno: [[806]]-[[820]]) per ritrovare l'unità e la centralizzazione del potere, ma dopo la sua morte il declino e la disgregazione si fecero sempre più evidenti, sino alle rivolte del [[875]] che provocarono l'inizio della fine della dinastia Tang, formalmente avvenuta nel [[907]].