Kalpa: differenze tra le versioni

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[[File:Ouroboros.png|thumb|right|175pxupright|L'[[uroboro]], simbolo della ciclicità del tempo.]]
Nella [[Cosmologia (astronomia)|cosmologia]] [[Cosmologia induista|induista]] e [[Cosmologia buddhista|buddhista]], un '''kalpa''' è un termine [[sanscrito]] che indica un '''ciclo cosmico'''<ref>Nella [[lingua sanscrita]] kalpa può anche indicare in maniera più generica un [[eone]].</ref>, detto anche '''giorno di Brahma''': un lungo periodo di tempo che sta alla base della teoria dell'evoluzione e dell'involuzione dell'[[universo]].
 
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Nella [[Bhagavad Gita]], il [[Shri|Signore]] [[Krishna]] così spiega ad [[Arjuna]] la teoria dell'evoluzione e dell'involuzione durante i cicli cosmici<ref>La spiegazione di Krishna segue per lo più lo schema [[Sāṃkhya]] (Esnoul 2007, pag.83).</ref>:
 
{{quotecitazione|Quando sanno che la durata completa di un giorno di Brahmā è di mille eoni<ref name="eone1">La parola qui tradotta con ''eone'' nel testo originale è ''[[yuga]]'', ma andrebbe inteso come ''[[mahayuga]]'': {{quotecitazione|sahasra-'''yuga'''-paryantam<br />ahar yad brahmano viduh<br />ratrim '''yuga'''-sahasrantam<br />te 'ho-ratra-vido janah|Bhagavad Gita, Canto VIII, verso 17 ([http://www.harekrsna.it/libri_on_line/la_bhagavad_gita/capitolo_08_cont.asp vedi qui])}}</ref>, e di mille eoni<ref name="eone1"/> la sua notte, gli uomini conoscono veramente che cos'è un ciclo cosmico.
 
Quando viene il giorno, tutti gli esseri distinti procedono dall'indistinto; quando viene la notte, è in esso altresì che si risolvono, in ciò che è detto l'indistinto.
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E ancora:
 
{{quotecitazione|O figlio di Kuntī<ref>[[Kunti|Kuntī]] è un altro nome della madre di Arjuna (Esnoul 2007, pag.22).</ref>, alla fine di un eone<ref name="eone2">La parola qui tradotta con ''eone'' nel testo originale è ''kalpa'': {{quotecitazione|sarva-bhutani kaunteya<br />prakritim yanti mamikan<br />'''kalpa'''-ksaye punas tani<br />'''kalpa'''dau visrijamy aham|Bhagavad Gita, Canto IX, verso 7 ([http://www.harekrsna.it/libri_on_line/la_bhagavad_gita/capitolo_09.asp vedi qui])}}</ref> tutti gli esseri vanno a questa mia natura [cosmica]<ref>La "natura cosmica" è ''[[prakṛti]]'' (Esnoul 2007, pag.90).</ref>, poi, all'inizio di un eone<ref name="eone2"/>, io li emano di nuovo.
 
Padroneggiando la mia natura cosmica, io emetto sempre di nuovo tutto questo insieme di esseri, loro malgrado e grazie al potere della mia natura.|