Luisa di Stolberg-Gedern: differenze tra le versioni

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{{quotecitazione|Un dolce foco negli occhi nerissimi accoppiato (che raro addiviene) a candidissima pelle e biondi capelli davano alla di lei bellezza un risalto, da cui difficile era di non rimanere colpito o conquisto.|''[[Vita scritta da esso]]'' di [[Vittorio Alfieri]], ''Epoca quarta, [[1777]], capitolo V''}}
{{Monarca
|nome = Luisa di Stolberg-Gedern
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== La relazione con Alfieri ==
{{QuoteCitazione|La mia unica donna » « La vita della mia vita » «...la dolce metà di me stesso » «La persona che ho sovra ogni altra cosa venerata ed amata|[[Vittorio Alfieri]], ''[[Vita scritta da esso]]''}}
 
[[File:Alfieri e Albany.jpg|280pxupright=1.3|thumb|Vittorio Alfieri e la contessa d'Albany. Dipinto di [[François-Xavier Fabre]]]]
Con la morte del Pretendente nel [[1788]], la contessa, ormai libera, vive apertamente la sua relazione con l'Alfieri. A [[Parigi]] dal [[1786]] al [[1791]], diviene noto ed apprezzato il circolo culturale della contessa nella casa di Rue de Bourgogne, dove una sala del trono ricorda agli ospiti l'alto rango della padrona di casa.