Śakti: differenze tra le versioni

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==La ''śakti'' e la donna==
Nei culti tantrici si ritiene che ogni donna sia pervasa dalla ''śakti'', possegga cioè quell'energia divina che rende possibile le trasformazioni nel cosmo, risultando così più ''potente'' dell'uomo. Conseguenza di ciò è che la donna è considerata un "messaggero" del divino, una "via" di accesso all'unione con [[Dio]], o alla beatitudine (''ānanda''), o comunque a uno stato di coscienza superiore (''samādhi''): rispetto alla cultura [[Brahmanesimo|brahmanica]], la donna gode qui di uno ''status'' superiore. Alcuni [[rito|riti]] tantrici prevedono l'[[sessualità|unione sessuale]] (''maithuna'') fra l'uomo e la donna (simbolica o reale a secondo dei culti), che è quindi intesa come pratica sprituale, replica dell'unione cosmica fra il Dio e la Dea, fra [[Shiva|Śiva]] e Śakti, nelle [[Shivaismo|tradizioni śaiva]]; o fra [[Krishna|Kṛṣṇa]] e [[Radha|Rādhā]] in alcune [[Vaishnavismo|tradizioni vaiṣṇava]].<ref>G. Flood, ''L'induismo'', ''Op. cit.''; p. 260 e segg.''</ref>
L'essenza della ''śakti' risiederebbe all'interno dell'[[ombelico]] femminile
 
==Note==