Speranza: differenze tra le versioni

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|dim-testo = <!-- dimensioni in percentuale del testo nella casella. Di default le dimensioni sono 100% -->
|contenuto = Il teologo [[Gijsbert Voet]], capovolgendo il pensiero di Spinoza, lo accusò di ateismo perché questi avrebbe sostenuto che le buone azioni dell'uomo necessitano del fondamento della speranza e della paura: esattamente l'opposto di quanto Spinoza affermava che cioé l'amore per Dio non può basarsi sulla paura delle punizioni o sulla speranza dei premi. E aggiungeva il filosofo olandese che il comportamento di Voet si spiegava perché «egli non trova nella stessa virtù e nell'intelletto nulla che lo soddisfi, e vivrebbe volentieri secondo l'impulso delle sue passioni, se non glielo impedisse il solo fatto che egli ha paura del castigo. Egli si astiene dunque dalle male azioni e osserva i divini comandamenti con la medesima riluttanza di uno schiavo e di un animo titubante.» <ref>Spinoza, ''Epistulae'', XLIII, 212</ref> Gli uomini in vero agiscono spinti dalla speranza e dalla paura <ref>Spinoza, ''op. cit.'', 213</ref> e occorrono allora precetti e comandamenti che li regolino ma non quelli basati sulla speranza e sul timore ma quelli fondati sulla ragione e sull'amore disinteressato verso il ''Deus sive Natura''.}}
{{CitazioneQuote|Le affezioni della speranza e della paura non possono essere di per sè buone||Spei et metus affectus non possent esse per se boni <ref>Spinoza, ''Ethica'', IV, prop. XLVII|Lingua=La</ref>}}
Osservava Cartesio come
{{Citazione|Basta il pensiero che un bene si può acquistare o un male sfuggire per essere spinti a desiderarlo. Ma quando inoltre si considera se la probabilità di ottenere ciò che si desidera sia grande o piccola, una grande probabilità suscita in noi la speranza mentre scarse probabilità suscitano il timore <ref>Descartes, ''Les passions de l'âme'', art.58</ref>.}}