Irrungen, Wirrungen: differenze tra le versioni

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[[File:Fontane (1888) Irrungen,Wirrungen Foto © H.-P.Haack.jpg|250px|thumb|Frontespizio della prima edizione del romanzo]]
 
'''''Irrungen, Wirrungen''''' (tradotto, "Errori, conseguenze") è un romanzo di [[Theodor Fontane]], comparso nel [[1888]]. Esso tratta dell'impossibile amore fra il barone ed ufficiale dell'esercito [[prussia]]no Botho von Rienäcker e la piccolo-borghese sartina Magdalene (''Lene''). Entrambi non vogliono passare i confini che separano i loro rispettivi ceti sociali e finiscono ciascuno per contrarre matrimonio con un altro ''partner'', con il quale ciascuno di essi vivrà una vita moderatamente felice:
 
{{QuoteCitazione|La tradizione vale e deve valere, ma che così debba essere, è a volte duro|[[Theodor Fontane]], il 16 luglio [[1887]] a Friedrich Stephany, caporedattore di ''Vossischen''|Die Sitte gilt und muss gelten, aber daß sie’s muß, ist mitunter hart.|lingua=de}}
 
Il titolo del romanzo viene ripreso per bocca del protagonista maschile Botho nel 22º capitolo, al momento in cui, per tagliare ogni ricordo concreto con il passato, eggi getta nel fuoco del camino le lettere scrittegli da ''Lene'' nel breve periodo in cui vissero da innamorati:
 
{{QuoteCitazione|Tanta felicità, tanto dolore. Errori, conseguenze. L'antica canzone.|Theodor Fontane, ''Irrungen, Wirrungen'', cap. 22º|Viel Freud, Viel Leid. Irrungen, Wirrungen. Das alte Lied.|lingua=de}}
== La vicenda ==
 
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Una lettera della madre di Botho, che questi riceve pochi giorni dopo, chiude ogni possibilità ai due di continuare la relazione. La lettera annuncia la necessità, per la famiglia del barone, di rimborsare un grosso prestito, cosa che, data la precaria situazione finanziaria della famiglia, risulterebbe impossibile. L'unica speranza che rimane alla famiglia è il matrimonio di Botho con la cugina Käthe von Sellenthin, la cui ricchezza è tale da rendere pressoché irrilevante l'esborso per la copertura del debito scaduto. Il giovane barone quindi si accomiata dall'amata e sposa la cugina. Lene, che aveva fin dall'inizio pronosticato una fine del genere per i loro rapporti, pur con la morte nel cuore, si rassegna e non serba rancore all'amato per la scelta da lui compiuta. Tuttavia, scoprendo che egli, con la sposa, è venuto ad abitare piuttosto vicino a casa sua e che, nel recarsi o nel rientrare dal lavoro, lei rischia d'incontrarli insieme, trasloca e va ad abitare con la madre in un altro quartiere. Il nuovo padrone di casa è un certo Gideon Franke, maturo signore, reduce da un lungo periodo lavorativo negli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]], con una predilezione particolare per le piccole confessioni religiose: già [[mennoniti|mennonita]], poi [[irvingiani|irvingiano]] ed infine, fondatore lui stesso di una setta confessionale. Gideon frequenta assiduamente le due donne sue inquiline ed inizia una corte discreta ma assidua a Lene, cui non dispiace l'uomo, per il quale prova stima e forse anche affetto, ma non amore. Lene cede infine alle proposte di matrimonio di Gideon, chiarendogli però prima di aver già avuto una relazione con Botho, del quale resta ancora innamorata. Nel frattempo la madre adottiva di Lene, ''Frau'' Nimptsch, sofferente di asma, muore. (Fontane dedica un capitolo del libro al trapasso della povera donna:
{{QuoteCitazione|Ah, Lene. La morte non è nulla…ma il morire…|[[Theodor Fontane]], ''Irrungen, Wirrungen'', cap. 19º|Ach Lene. Der Todi ist es nich…aber das Sterben…|lingua=de}})
 
Prima però di sposare Lene, Gideon, venuto a conoscenza della momentanea assenza della sposa di Botho, recatasi per un periodo di cura alle terme di [[Schlangenbad]], nell'[[Assia]], si reca da lui per una verifica sullo stato del rapporto affettivo fra la sua futura sposa e il barone. Così Botho apprende la nuova situazione di Lene e la notizia del decesso della madre. Confermata a Gideon la versione di Lene sul loro precedente rapporto, Botho si ritrova travolto dai ricordi e per cacciarne la nostalgia riprende le lettere che aveva ricevuto da Lene durante il periodo del loro rapporto ed i fiori, raccolti per lui da Lene durante la scampagnata all' ''Hankels Ablage'', e riuniti in mazzolino legato con i suoi capelli, e getta il tutto nel fuoco del caminetto. In occasione del matrimonio fra Gideon e Lene, annunciato con un'inserzione sul giornale, Botho commenta: «Gideon è meglio di Botho», parole con le quali si chiude il romanzo.
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* 24º capitolo. Botho si rivolge alla moglie Käthe apostrofandola: «''Käthe, Puppe, liebe Puppe…''» (Käthe, bambola, cara bambola…), un'allusione palese al dramma di [[Henrik Ibsen]], ''[[Casa di bambola]]''
== Edizioni ==
[[File:Fontane, Theodor (1888) Foto © H.-P.Haack.jpg|thumb|160pxupright=0.7|Rilegatura della prima edizione 1888]]
* Prima edizione: Theodor Fontane: ''Irrungen, Wirrungen.'' Roman. Leipzig: Verlag von F. W. Steffens, o. J. [1888], 284 S., s. Abb. rechts
* Theodor Fontane: ''Irrungen, Wirrungen.'' Roman. Bearbeitet von Karen Bauer. Berlin 1997 (Große Brandenburger Ausgabe, Das erzählerische Werk, Bd. 10). ISBN 3-351-03122-X