Pensaci, Giacomino!: differenze tra le versioni

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|Cinema= ''[[Pensaci, Giacomino! (film 1936)|Pensaci, Giacomino!]]'', film del [[1936]] diretto da [[Gennaro Righelli]]
}}
'''''Pensaci, Giacomino!''''' è una [[commedia]] scritta nei primi mesi del [[1917]] da [[Luigi Pirandello]]. Tipici [[topos|topoi]] pirandelliani riemergono con grande efficacia nell'opera: l'incapacità dello [[Stato]], i [[paradosso|paradossi]] [[esistenzialismo|esistenziali]] dell'individuo (doppi ruoli, crisi di identità) e i dilemmi che scaturiscono dalle sanzioni decise da parte della [[società (sociologia)|società]].
 
==Genesi==
Il nucleo originario della commedia è tratto dalla novella omonima, originariamente pubblicata sul ''[[Corriere della sera]]'' del 23 febbraio [[1910]] e poi trasposta in una versione teatrale in [[lingua siciliana|siciliano]]: successivamente venne tradotta in [[lingua italiana|italiano]]. La composizione in siciliano fu realizzata per soddisfare le richieste di un affermato [[attore (spettacolo)|attore]] comico, [[Angelo Musco]] che fu anche protagonista assieme a Elio Steiner e Dria Paola della riduzione cinematografica ''[[Pensaci, Giacomino! (film 1936)|Pensaci, Giacomino!]]'' del [[1936]].
 
Tra i più celebri interpreti della commedia vi furono, oltre ad Angelo Musco, anche [[Sergio Tofano]] e [[Salvo Randone]].
 
==Trama==
===Primo atto===
La scena si apre su una scuola siciliana con il professor Toti, un insegnante [[ginnasio (sistema scolastico italiano)|ginnasiale]] di paese, ormai vecchio e privo di [[autorità]]. In conflitto con tutti ed incapace di continuare ad insegnare garantendo un minimo di disciplina in classe, Toti, è per di più profondamente amareggiato nei confronti della società.
 
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Tra Toti e Giacomino non c'è un cattivo rapporto, anche perché quest'ultimo è stato in passato allievo del professore. Dopo una burrascosa discussione che coinvolge tutta la famiglia, il professore riesce ad imporre agli altri questo suo progetto di un ''[[ménage à trois]]'': secondo lui, l'importanza degli scopi che ci si prefigge è più importante della stupidità della gente, sempre pronta a malignare per quelle che ritiene stranezze e comportamenti fuori dal normale.
 
===Secondo atto===
La storia riprende dopo l'avvenuto matrimonio tra Toti e Lillina: siamo nella casa della nuova famiglia.
 
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Da Toti intanto, si succedono le rimostranze: si presenta a casa sua, per conto della sorella maggiore Rosaria, il sacerdote padre Landolina che biasima il comportamento di Giacomino facendosi anche lui portavoce del giudizio unanime di condanna espresso dalla gente su questa grottesca vicenda.
 
===Terzo atto===
Siamo a casa di Rosaria, dove arriva Padre Landolina, annunziandole che Toti è disposto a firmare una carta dove il professore smentisce tutte le dicerie che circolano in paese. Il documento è di primaria importanza per la famiglia Delisi: Rosaria infatti è fermamente decisa a fare sposare suo fratello con un'altra ragazza.