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La durata della dormienza è regolata da fattori ambientali e da fattori endogeni, di natura ormonale. Questi ultimi sono basati su meccanismi biochimici che si attivano come risposta a stimoli ambientali al fine di garantire che il processo della germinazione si svolga nelle condizioni favorevoli o che sia mantenuta la preservazione della specie quando eventi sfavorevoli causano una decimazione. Ad esempio, i semi delle specie originarie delle zone temperate sono in grado di germinare solo dopo aver attraversato un periodo di freddo, in modo che la germinazione possa avvenire dopo che sia trascorsa la stagione invernale. Il fenomeno è sfruttato nel [[vivaismo]] con la tecnica della [[stratificazione]]: i semi destinati alla produzione di semenzali e [[portinnesto|portinnesti]] franchi vengono disposti in strati alternati con sabbia o altro substrato e mantenuti in condizioni ambientali standard di temperatura e umidità prima di inviarli alla [[semina]].
 
Un caso particolare di dormienza è quella che si riscontra nei ''semi duri'', frequente ad esempio nelle [[Fabaceae]]. I semi duri, presenti in percentuali varie all'interno di una popolazione, sono quelli che prolungano la dormienza anche per diversi anni nonostante le condizioni ambientali siano favorevoli alla germinazione. La dormienza dei semi duri può essere interrotta sottoponendo il tegumento dei semi ad abrasioni meccaniche (''scarificatura'') o a trattamento con agenti chimici o all'azione di alte temperature (scottatura in acqua bollente). La formazione di semi duri è un adattamento biologico finalizzato a mantenere nella popolazione una riserva in grado di ripristinare una popolazione a seguito di un evento disastroso, come ad esempio un [[incendio]]: ad esempio, l'incendio di un pascolo permette in genere una risposta più pronta da parte delle [[Fabaceae|leguminose]] rispetto alle [[Poaceae|graminacee]] perché il passaggio del fuoco rivitalizza i semi duri. Il fenomeno è ben noto all'uomo fin dall'antichità: nelle regioni mediterranee i pastori usavano il [[debbio]], praticato periodicamente ogni 4-5 anni, proprio come tecnica di miglioramento dei pascoli finalizzata a variare il rapporto di copertura a favore delle leguminose.
 
Attivati i meccanismi di risveglio, la germinazione ha inizio con la fase di imbibizione: il seme assorbe acqua in modo da portare il tenore idrico nelle cellule ai livelli compatibili con lo svolgimento dei processi fisiologici. In questa fase il seme aumenta di volume, mentre i tegumenti protettivi subiscono un disfacimento o una rottura nei punti di minore resistenza. Con la reidratazione, si attiva il [[metabolismo]] cellulare e la traslocazione delle sostanze nutritive dall'endosperma o dai cotiledoni verso l'asse embrionale e l'inizio dell'attività di accrescimento, che si manifesta con la fuoriuscita della plantula dai tegumenti.