Vittoria cadmea: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Botcrux (discussione | contributi)
m Bot: Markup immagini (v. richiesta)
Nessun oggetto della modifica
Riga 11:
L'espressione viene comunemente riferita alla vicenda della lotta fratricida di [[Eteocle]] e [[Polinice]], figli di [[Edipo]] e discendenti di [[Cadmo]], che si uccisero l'un l'altro per il possesso di [[Tebe (Grecia)|Tebe]]. La città, infatti, era stata fondata da Cadmo che vi eresse quella che per questo motivo fu detta la ''[[Rocca cadmea]]''. L'episodio, noto come la Spedizione dei Sette a Tebe, ha fornito ispirazione alla [[Tragedia greca|tragedia]] ''[[Sette contro Tebe]]'' di [[Eschilo]].
 
È questa l'interpretazione corrente dell'espressione erodotea, alla quale aderisce anche [[Plutarco]]: «Gli antichi definivano vittoria cadmea, in quanto turpe e miserrima, quella dei due fratelli davanti a Tebe».<ref>Plutarco, ''Sull'educazione dei figli''.</ref>. [[Erasmo da Rotterdam]] riporta invece una leggenda secondo la quale Cadmo, volendo essere il primo a trasmettere la scrittura ai Greci, uccise il cantore [[Lino (cantore)|Lino]], che si era ripromesso di fare altrettanto. Non ottenne però alcun beneficio, perché poco dopo fu cacciato dai suoi concittadini.<ref>[[Erasmo da Rotterdam]], ''Cadmea victoria'', in ''[[Adagia]]'', II, 8, 34</ref>
 
=== Ipotesi alternative ===
Anche [[Jérôme Carcopino|Carcopino]] riferisce il detto allo stesso [[Cadmo]], ma secondo circostanze diverse: i Focei, con le poche navi superstiti, avrebbero fondato [[Elea-Velia|Elea]] allo stesso modo con cui Cadmo fondò la sua Tebe dopo che i suoi uomini furono abbattuti dal drago.<ref>[[Jérôme Carcopino]], ''Les leçons d'Aléria,'', «''Revue de Paris''», ottobre 1962, p. 1 e segg. (anche in «''Corse d'hier et de demain''», '''1''', 1963, pp. 7-20), e Andrée Barguet, ''Herodote'', Bibliothèque de la Pléiade, Parigi, 1964, p. 1362.</ref> Questa interpretazione suggerirebbe quindi una diversa [[etimologia]] dell'espressione proverbiale, non più legata alla spedizione dei Sette a Tebe, quanto alla stessa vicenda di Cadmo, [[ecista]] di [[Tebe (Grecia)|Tebe]], che, nel riuscito tentativo di fondazione, si trovò a dover combattere un [[drago]], da lui ucciso in una vittoria a caro prezzo, che comportò la morte di tutti i suoi compagni nell'impresa.
 
[[Erasmo da Rotterdam]] riporta invece una leggenda secondo la quale Cadmo, volendo essere il primo a trasmettere la scrittura ai Greci, uccise il cantore [[Lino (cantore)|Lino]], che si era ripromesso di fare altrettanto. Non ottenne però alcun beneficio, perché poco dopo fu cacciato dai suoi concittadini.<ref>[[Erasmo da Rotterdam]], ''Cadmea victoria'', in ''[[Adagia]]'', II, 8, 34</ref>
== Citazioni ==
 
Anche [[Jérôme Carcopino|Carcopino]], riferiscepur attribuendo il detto allo stesso [[Cadmo]], maipotizza una derivazione secondo circostanze diverse da quelle tradizionali: i Focei, secondo Carcopino, con le poche navi superstiti, avrebbero fondato [[Elea-Velia|Elea]] allo stesso modo con cui Cadmo fondò la sua Tebe dopo che i suoi uomini furono abbattuti dal drago.<ref>[[Jérôme Carcopino]], ''Les leçons d'Aléria,'', «''Revue de Paris''», ottobre 1962, p. 1 e segg. (anche in «''Corse d'hier et de demain''», '''1''', 1963, pp. 7-20), e Andrée Barguet, ''Herodote'', Bibliothèque de la Pléiade, Parigi, 1964, p. 1362.</ref> Questa interpretazione suggerirebbe quindi una diversa [[etimologia]] dell'espressione proverbiale, non più legata alla spedizione dei Sette a Tebe, quanto alla stessa vicenda di Cadmo, [[ecista]] di [[Tebe (Grecia)|Tebe]], che, nel riuscito tentativo di fondazione, si trovò a dover combattere un [[drago]], da lui ucciso in una vittoria a caro prezzo, che comportò la morte di tutti i suoi compagni nell'impresa.
 
== Citazioni aneddotiche==
{{Citazione|Non sapendo i Peloponnesiaci come espugnare le mura, attaccarono con più coraggio che discernimento e molti di loro furono uccisi da proietti lanciati dalle mura dai Tebani, i quali, precipitatisi fuori, sopraffecero i rimanenti mentre essi erano in disordine, cosicché l'intera armata fu distrutta con l'eccezione di [[Adrasto]].<br/>
Ma l'azione costò ai Tebani così gravi perdite che da allora fu chiamata cadmea ogni vittoria che porti distruzione ai vincitori.|[[Pausania il Periegeta|Pausania]]. ''Periegesi della Grecia. [[Beozia]]''. Libro IX, 10
Line 43 ⟶ 47:
[[Categoria:Adagia di Erasmo da Rotterdam|Cadmea victoria]]
[[Categoria:Modi di dire italiani]]
[[Categoria:Aneddoti]]