Pierre-Ambroise-François Choderlos de Laclos: differenze tra le versioni

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Nato da una famiglia di estrazione borghese, suo padre era un ufficiale governativo di servizio in [[Piccardia]] ed appartenente alla cosiddetta [[Nobiltà di toga]] (''Noblesse de robe''). Nel [[1760]] entrò nella ''École royale d'artillerie de La Fère'', antesignana della ''[[École polytechnique]]'' e nel [[1761]] venne nominato [[sottotenente]]. In qualità di giovane ufficiale, partecipò alla parte finale della [[guerra dei sette anni]], presso la guarnigione di stanza a [[La Rochelle]].
 
Nel [[1788]] diviene segretario dei comandi del [[Luigi Filippo II di Borbone-Orléans|duca d' Orléans]], sul quale ebbe una forte influenza ed ispirò numerosi ''[[Cahiers de doléances]]''.<ref name=Dizion707> J. Tulard - J. F. Fayard - A.Fierro, ''Dizionario storico della Rivoluzione francese'', p. 707</ref> Iscrittosi al [[Club dei Giacobini]], fondò un giornale, sovvenzionato dal duca, il ''Journal des Amis de la Constitution'' (Il giornale degli Amici della Costituzione).
 
Allorché il suo protettore ed amico, duca d'Orléans, fu costretto a recarsi a Londra dopo essere stato accusato di aver preso parte attiva nei moti di luglio 1789 ed organizzato la Marcia delle donne del 5 ottobre, Laclos lo seguì, rimanendo nella capitale inglese fino al luglio del [[1790]], quando entrambi rientrarono a Parigi. A giustificazione del comportamento del duca, Laclos scrisse l'&nbsp;''Exposé de la conduite de M. le duc d'Orléans'' (Esposto sulla condotta del Signor duca d'Orléans).<ref name=Dizion707/>
 
Venne nominato da [[Georges Jacques Danton|Danton]] segretario governativo e nell'agosto [[1792]] inviato, con il grado di [[generale]], dal ministro della Difesa [[Joseph Servan]], presso il [[generalissimo (grado)|generalissimo]] [[Nicolas Luckner]], che stava preparando un nuovo esercito di 60.000 reclute. Questi rassegnò poco dopo le dimissioni e Laclos ne prese subito il posto. Nominato capo di [[Stato maggiore]] dell'armata dei Pirenei, venne arrestato il 31 marzo [[1793]] per i suoi legami con il duca di Orléans, insieme agli altri seguaci del medesimo, ma non fu incarcerato, bensì costretto agli arresti domiciliari: fu l'unico dei seguaci dell'Orléans a sfuggire alla ghigliottina.<ref name=Dizion708> J. Tulard - J. F. Fayard - A.Fierro, ''Dizionario storico della Rivoluzione francese'', p. 708</ref>
 
Venne nominato da [[Georges Jacques Danton|Danton]] segretario governativo e nell'agosto [[1792]] inviato, con il grado di [[generale]], dal ministro della Difesa [[Joseph Servan]], presso il [[generalissimo (grado)|generalissimo]] [[Nicolas Luckner]], che stava preparando un nuovo esercito di 60.000 reclute. Questi rassegnò poco dopo le dimissioni e Laclos ne prese subito il posto. Nominato capo di [[Stato maggiore]] dell'armata dei Pirenei, venne arrestato il 31 marzo [[1793]] per i suoi legami con il duca di Orléans, insieme agli altri seguaci del medesimo, ma non fu incarcerato, bensì costretto agli arresti domiciliari: fu l'unico dei seguaci dell'Orléans a sfuggire alla ghigliottina.<ref name=Dizion708> J. Tulard - J. F. Fayard - A.Fierro, ''Dizionario storico della Rivoluzione francese'', p. 708</ref>
Fu liberato tuttavia solo nel dicembre dell'anno successivo e nominato Segretario generale delle ipoteche, una posizione che gli permise buoni introiti. Nel gennaio del [[1800]] ottenne direttamente da [[Napoleone Bonaparte]], allora solo [[Primo console]], la nomina a comandante della riserva dell'artiglieria nell'armata del Reno.