Opera dei congressi e dei comitati cattolici: differenze tra le versioni

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Il gruppo dirigente era riunito nel Comitato Generale Permanente, la cui attività venne organizzata nel [[1887]] (congresso di Lucca) in cinque sezioni: I) Organizzazione (guidata da [[Giovanni Battista Paganuzzi]]); II) Economia sociale (diretta da Stanislao Medolago); III) Educazione (guidata da mons. [[Giacomo Radini-Tedeschi|Giacomo Radini Tedeschi]]); IV) Stampa (diretta da don Francesco Magoni); V) Arte (condotta da [[Maurizio Dufour]]).<ref>{{cita|Invernizzi|pp. 52-53|Invernizzi, 2002}}</ref> Altre note personalità inserite al vertice dell'Opera furono il giornalista [[Giuseppe Sacchetti]] (1845-1906), il conte avvocato [[Alberto de Mojana]] (1835-1909), i sacerdoti e fratelli Scotton, [[Jacopo Scotton|Jacopo]] (1834-1909), [[Andrea Scotton|Andrea]] (1838-1915) e [[Gottardo Scotton|Gottardo]] (1845-1916).
 
Nello stesso anno 1887, 25º anniversario dalla nomina a vescovo di Leone XIII, l'associazione promosse una petizione al Parlamento per la conciliazione e l'indipendenza del pontefice. Furono raccolte oltre mezzo milione di firme<ref>{{cita libro | nome= Fausto| cognome= Fonzi| titolo= I cattolici e la società italiana dopo l'Unità| anno= 1953| editore= Studium| città= Roma}}</ref>. Centro di propulsione del cattolicesimo su base nazionale, l'Opera favorì il coordinamento tra le associazioni cattoliche preesistenti, nate su base regionale, che si allargano fino a scavalcare i confini degli stati preunitari.
Il [[1898]] fu un anno cruciale per tutto il movimento cattolico italiano. I [[Moti di Milano (1898)|moti di piazza di Milano]] dimostrarono la “presa” delle idee socialiste sulle classi più povere; la repressione che ne seguì colpì indifferentemente socialisi e cattolici: anche questi ultimi furono infatti accusati di preparare un complotto insurrezionale contro lo Stato<ref>{{cita libro | nome= Domenico |cognome= Sgubbi| titolo= Cattolici di azione in terra di Romagna (1890-1904)| anno= 1973| editore= Galeati| città= Imola}}</ref>. Sulle associazioni dell'Opera si abbatterono i provvedimenti repressivi del governo: vennero soppressi 4 comitati regionali, 70 comitati diocesani, 2.600 comitati parrocchiali, 600 sezioni giovanili e 5 circoli universitari. Molti giornali vennero chiusi.<ref>{{cita|Invernizzi|p. 78|Invernizzi, 2002}}</ref> A Milano furono sciolti i Comitati Cattolici (circolare 26 maggio 1898).
 
Negli anni l'azione propagandistica effettuata dalle associazioni cattoliche aderenti all'Opera portò a significativi risultati. Al XV Congresso (Milano, 30 agosto – 3 settembre [[1897]]), vennero diffusi i seguenti dati: 1830 nuovi comitati parrocchiali; 310 nuove Sezioni giovani; 160 nuove casse rurali; 223 nuove Società operaie; 33 periodici e 16 circoli universitari<ref>M. Invernizzi, ''I cattolici contro l'unità d'Italia?'', Casale Monferrato, 2002, pagg. 74-75.</ref>. Il Congresso del 1897 fu il primo ad ottenere una certa risonanza anche sugli organi di stampa non cattolici: la stampa liberale pubblicò ampi resoconti, riferendone i dibattiti e le decisioni.<ref>Fausto Fonzi, ''op. cit.''.</ref>
Sull'onda del successo di quelle assise nacquero due nuove riviste cattoliche: in ottobre Giovanni Battista Valente fondò a Genova «Il Popolo Italiano» e nel gennaio del 1898 uscì a Roma «Cultura sociale» di don [[Romolo Murri]].
 
Il [[1898]] fu un anno cruciale per tutto il movimento cattolico italiano. I [[Moti di Milano (1898)|moti di piazza di Milano]] dimostrarono la “presa” delle idee socialiste sulle classi più poverepopolari; la repressione che ne seguì colpì indifferentemente socialisi e cattolici: anche questi ultimi furono infatti accusati di preparare un complotto insurrezionale contro lo Stato<ref>{{cita libro | nome= Domenico |cognome= Sgubbi| titolo= Cattolici di azione in terra di Romagna (1890-1904)| anno= 1973| editore= Galeati| città= Imola}}</ref>. Sulle associazioni dell'Opera si abbatterono i provvedimenti repressivi del governo: vennero soppressi 4 comitati regionali, 70 comitati diocesani, 2.600 comitati parrocchiali, 600 sezioni giovanili e 5 circoli universitari. Molti giornali vennero chiusi.<ref>{{cita|Invernizzi|p. 78|Invernizzi, 2002}}</ref> A Milano furono sciolti i Comitati Cattolici (circolare 26 maggio 1898).
 
Nei primi anni del nuovo secolo, l'affermarsi dei movimenti cristiano-democratici, favorevoli all'attenuazione del ''non expedit'', se non alla sua sospensione, fece innescare una crisi interna. I democratici cristiani guidati da don [[Romolo Murri]] sostenevano la necessità di preferire l'accordo tattico con i socialisti piuttosto che appoggiare i liberali. Quando il conflitto tra le due anime dell'Opera apparve irresolubile, [[Papa Pio X]] decise lo scioglimento dell'organizzazione stessa (28 luglio [[1904]])<ref>{{cita libro | nome= Domenico |cognome= Sgubbi| titolo= Cattolici di azione in terra di Romagna| anno= 1973| editore= Galeati| città= Imola}}</ref>, ad eccezione della II Sezione permanente (Economia sociale).