Politica della porta aperta: differenze tra le versioni

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Nel 1902, il governo degli Stati Uniti contestò che l'invasione russa della [[Manciuria]] dopo la [[Ribellione dei Boxer]] era una violazione della Politica della Porta Aperta. Quando il Giappone rimpiazzò la Russia nella Manciuria meridionale dopo la [[Guerra Russo-Giapponese]] (1904-1905), il governo giapponese e quello statunitense promisero di mantenere una politica di uguaglianza in Manciuria. Nel campo della finanza, gli sforzi americani di preservare la Politica della Porta Aperta condussero, nel 1909, alla formazione di un consorzio bancario internazionale attraverso il quale tutti i prestiti ferroviari cinesi sarebbero stati accordati (1917), e ad un altro scambio di note tra gli Stati Uniti e il Giappone in cui veniva rinnovato l'impegno al rispetto della Politica della Porta Aperta, ma che gli Stati Uniti avrebbero riconosciuto gli speciali interessi giapponesi in Cina (l'[[accordo Lansing-Ishii]]). La Politica della Porta Aperta fu ulteriormente indebolita da una serie di trattati segreti (1917) tra il Giappone e gli Alleati, che promettevano al Giappone i possedimenti tedeschi in Cina in caso di conclusione vittoriosa della guerra.
 
Il crescente disconoscimento della Politica della Porta Aperta fu una delle ragioni principali che portano alla convocazione della [[Conferenza di Washington]] (1921-1922) tenutasi a [[Washington, D.C.]] Come risultato della conferenza, gli Stati Uniti firmarono il [[Trattato delle Nove Potenze]] (6 febbraio 1922), che affermava nuovamente l'integrità e l'indipendenza della Cina, passando per il principio della Porta Aperta. Tuttavia, il Trattato delle Nove Potenze non conteneva alcuna norma rafforzativa.
 
Con la conquista giapponese della Manciuria (1931) e la creazione di [[Manchukuo]], il principio delle Porte Aperte cessò formalmente di esistere.