A priori e a posteriori: differenze tra le versioni
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Nella filosofia contemporanea con [[Konrad Lorenz]], grazie alle sue ricerche [[Etologia umana|etologiche]], l'a-priori diventa sinonimo di innato nell'individuo, di categorie mentali che a-posteriori derivano [[filogenetica]]mente dall'interazione [[Evoluzione|evolutiva]] della specie con l'ambiente:
''«... qualcosa che sta agli elementi della realtà extrasoggettiva come lo zoccolo d'un cavallo sta alla steppa o la pinna d'un pesce all'acqua.»''<ref>[[Konrad Lorenz]], ''[[L'altra faccia dello specchio]]'', [[Adelphi]], 1991 (in ''Hermeneutica'', Volumi 8-9, Edizioni 4venti di Anna Veronesi, 1988, p.26)</ref>
Diversa da quella di Lorenz è la teoria avanzata da Karl Popper che in polemica con l'etologo sostiene invece che «tutto ciò che sappiamo è geneticamente a priori» nel senso che ogni nostra percezione presuppone una nostra capacità genetica di ordinare e interpretare le sensazioni e di formarci quindi una conoscenza a posteriori. Popper ritiene che è kantianamente vero che «ogni conoscenza percettiva presuppone una conoscenza a priori» ma a differenza della teoria kantiana l'a priori non esprime una conoscenza necessaria ma ipotetica
== Note ==
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