Pensiero di Jacques Monod: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
m ortografia
Botcrux (discussione | contributi)
Riga 3:
== La filosofia e la scienza ==
Nella prefazione a ''Il caso e la necessità'' lo stesso Monod chiarisce il suo rapporto con la filosofia:</br>
«Oggi è poco prudente per un uomo di scienza inserire il termine 'filosofia', sia pur 'naturale', nel titolo o nel sottotitolo di un'opera: è il miglior modo per farla accogliere con diffidenza dagli scienziati, e, per bene che vada, con condiscendenza dai filosofi. Ho un'unica scusante, che però ritengo legittima, ed è il dovere che si impone agli uomini di scienza, oggi più che mai, di pensare la propria disciplina nel quadro generale della cultura moderna, per arricchirlo non solo di nozioni importanti dal punto di vista tecnico, ma anche di quelle idee, provenienti dal loro particolar campo d'indagine, che essi ritengano significative dal punto di vista umano. Il candore di uno sguardo nuovo (quello della scienza lo è sempre) può talvolta illuminare di luce nuova antichi problemi.»<ref>Jacques Monod, ''Il caso e la necessità'' ''Saggio sulla filosofia naturale della biologia contemporanea'' Edizione Mondadori, Milano, [[1971]] [1970], trad. Anna Busi (''Le hasard et la nécessité'' [[1970]])</ref>
 
La sua vuol dunque essere una [[filosofia della scienza]] che si avvalga del progresso scientifico per chiarire e dare soluzioni ad antichi problemi della [[storia della filosofia]] come quello riguardante i concetti contrastanti di [[caso (filosofia)|caso]] e [[necessità]], di una concezione casuale della realtà opposta ad una [[determinismo|deterministica]]. Su questo dilemma Monod è convinto di poter dare una risposta definitiva al di là di ogni impostazione [[metafisica]] e sulla base di oggettive osservazioni empiriche.