Terra di Bari (provincia): differenze tra le versioni

Nel [[XIII secolo]], [[Federico II di Svevia|Federico II]], che già da tempo cercava di contenere il potere [[feudalesimo|feudale]] a favore di quello regio costituì la Terra di Bari in [[giustizierato]]. Nell'ambito del processo di ''centralizzazione'' voluto dal sovrano palermitano, l'amministrazione dei territori del regno, suddivisi in distretti di giustizia imperiale, veniva affidata ad un rappresentante del potere regio, il ''Gran Maestro Giustiziere''<ref>{{cita|Matteo Camera|p. 138}}</ref>, attraverso il quale l'autorità del re si sovrapponeva a quella dei feudatari. Con la [[guerra del Vespro]] e la scissione del regno in due, il giustizierato fu, così, parte del Regno di Napoli. In epoca aragonese, i [[giustiziere (funzionario)|giustizieri]] furono sostituiti con altri funzionari regi e, così, i distretti territoriali del Regno vennero chiamati, più semplicemente, [[Suddivisione amministrativa del Regno di Napoli|province]].

 

 

La Terra di Bari confinava a nord con la [[Capitanata]], a sud con la [[Terra d'Otranto]] e a est con la [[Giustizierato di Basilicata|Basilicata]] e comprendeva l'attuale [[Provincia di Bari]], parte dell'odierna [[Provincia di Barletta-Andria-Trani]] e i comuni di [[Cisternino]] e [[Fasano]].

 

== Bibliografia ==

 

{{Valli siciliani e giustizierati federiciani}}