Wladimiro Dorigo: differenze tra le versioni
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Dorigo, minacciato di [[scomunica]] dalla Curia veneziana, si dimette nel febbraio 1958 dalla direzione del giornale, e successivamente da tutte le cariche di partito e dall'incarico di assessore all'urbanistica (è lui a rinumerare di persona i numeri civici di tutte le case della Venezia insulare). Inizia nell'aprile 1958 la sua esperienza culturale più significativa, quella della rivista ''Questitalia'' - bozze di politica e di cultura.
Tuttavia ancora negli anni '60, anche come effetto delle sue vivaci battaglie pubbliche sui temi dello sviluppo dell'entroterra veneziano e della 3
===Il politico===
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La rivista cessa di essere pubblicata nel [[1970]] con il n° 150. Wladimiro Dorigo prosegue la sua attività nell'animazione dei Gruppi spontanei cattolici inseriti nella nuova sinistra, di fatto è tra i precursori del '68, e nella redazione della rivista negli ultimi anni appaiono nomi poi impegnati appunto nella "nuova sinistra" come Stefano e [[Marco Boato]], [[Giorgio Sarto]] ed altri.
Negli anni '60 Dorigo aveva stretto infatti rapporti di intensa amicizia e collaborazione con pezzi importanti del mondo dissidente e critico, interno alla cristianità italiana, per esempio con [[Don Milani]] e poi con Don Callegari, che verrà imprigionato per 3 anni in Brasile. In questo senso vanno letti i suoi rapporti con il mondo socialista e con i paesi decolonizzati, resi più agevoli in campo culturale dalla sua funzione di direttore del Festival del Teatro della Biennale. Conosce [[Giangiacomo Feltrinelli]], con il quale stringe amicizia, e diventa il suo primo editore di rilievo
Nel [[1974]] partecipa in prima fila alla campagna, promossa dai [[Partito Radicale (Italia)|radicali]], per la difesa dell'istituto del [[divorzio]] (referendum del 12 maggio). Prosegue l'attività politica come consigliere comunale, poi come consigliere regionale [[indipendente]] nelle file del [[Partito Comunista Italiano|PCI]]
Tra le ultime apparizioni pubbliche, nel [[2004]], ha lanciato un appello per la scarcerazione del figlio Paolo Dorigo, detenuto in carcere per un attentato dimostrativo alla [[Base aerea di Aviano|base USAF]] di [[Aviano]] ([[provincia di Pordenone]]), mentre questi portava avanti lo sciopero della fame per ottenere l'esecuzione di esami medici specialisti
===Lo storico===
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Fu anche docente di Storia dell'arte medievale presso l'[[Università "Ca' Foscari" di Venezia|Università Ca' Foscari di Venezia]], in cui, dal [[1991]] al [[1994]] ha diretto il dipartimento di Storia e Critica delle Arti.
Ha fondato nel [[1986]] con [[Giuseppe Mazzariol]] la rivista annuale del Dipartimento di storia e critica delle arti (poi Dipartimento di storia delle arti e Conservazione dei beni artistici "G.Mazzariol") intitolata "Venezia arti" che ha diretto fino alla sua scomparsa
Fino a tutto il [[2005]] ha lavorato intensamente, in particolare relativamente alla ricerca su [[Sergio Bettini (storico dell'arte)|Sergio Bettini]], il suo maestro all'[[Università degli Studi di Padova|Università di Padova]], e alla predisposizione del ''corpus'' completo della scultura altomedievale delle diocesi veneziane (Cisam di Spoleto). Il 15 novembre [[2005]] è intervenuto al convegno "L'opera di Sergio Bettini"
==Fondo Dorigo==
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