Sardi (città antica): differenze tra le versioni

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La città sorgeva alla confluenza dei fiumi [[Ermo (fiume)|Ermo]] e [[Pattolo]], dove sono stati ritrovati segni di attività umane risalenti al [[Paleolitico]]. Verso la fine del [[II millennio a.C.]] una piccola comunità si stabilì ai piedi dell'[[acropoli]]. [[Erodoto]] riferisce che "''in Lidia regnavano gli Eraclidi ... discendenti di [[Eracle]] e di una schiava di [[Iardano]] ... che esercitarono il potere per ventidue generazioni, cioè 505 anni, passandoselo di padre in figlio fino al tempo di [[Candaule]]''". Costui fu ucciso da [[Gige (Lidia)|Gige]], sua guardia del corpo, che "''ottenne il regno e vide confermato il suo potere dall'[[oracolo di Delfi]], perché quando già i [[Lidi]], considerando la gravità dell'assassinio di Candaule, presero le armi, i sostenitori di Gige e gli altri Lidi vennero a un accordo: se l'oracolo lo avesse confermato re dei Lidi, allora Gige avrebbe regnato, altrimenti avrebbe restituito il regno agli Eraclidi. L'oracolo gli fu favorevole e così Gige fu re''".
#RINVIA [[Sardi (sito archeologico)]]
 
Dal VII secolo a.C. Gige e i suoi discendenti, i [[Mermnadi]], regnarono su Sardi, che divenne la capitale di un regno in espansione che andava dal [[Mar Egeo]] all'[[Anatolia]] centrale. I re Gige e [[Creso]] divennero famosi per la loro ricchezza, che sembra derivasse dall'oro presente nelle sabbie del fiume Pattolo o da un giacimento nel [[monte Tmolo]], e le generose offerte ai santuari della [[Antica Grecia|Grecia]]. Erodoto attribuisce ai re di Sardi l'invenzione della moneta.
 
Conquistata da [[Ciro il Grande]], divenne satrapia persiana nel [[546 a.C.]] e termine della [[Via Reale di Persia|Strada Reale]] che cominciava a [[Persepoli]]. Venne distrutta durante la rivolta delle città ioniche, rimanendo sempre sotto il controllo persiano fino alla conquista di [[Alessandro Magno]]. Fu ancora conquistata da [[Antioco III il Grande]] alla fine del [[III secolo a.C.]] e nel [[189 a.C.]] entrò a far parte del regno di [[Pergamo]]. Divenuta città della [[Asia (provincia romana)|provincia romana d'Asia]], sotto l'imperatore [[Tiberio Claudio Nerone|Tiberio]] fu distrutta da un terremoto ma venne ricostruita, continuando ad essere una delle grandi città dell'Asia Minore [[Impero bizantino|bizantina]]. Con i turchi [[Selgiuchidi]] iniziò la sua decadenza, che si concluse con la distruzione da parte di [[Tamerlano]] nel [[1402]].