Huicholes: differenze tra le versioni

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La guerra dei "Cristeros", dopo la rivoluzione, portò un altro periodo di violenza nella regione.
 
Il cactus, venerato come una divinità in quanto dispensa longevità, fortuna, salute, provoca uno stato di estasi quando viene ingerito, perché contiene [[mescalina]].
Il cactus non cresce sul loro territorio e quindi sono costretti ad una lunga spedizione per andarlo a recuperare; prima della festa sacra, i huicholes si sottopongono ad una serie di riti [[propiziazione|propiziatori]] e purificatori, ovverosia privazioni, grandi [[digiuni]], [[abluzione|abluzioni]] con acqua sacra, continenza e [[castità]] e un rito [[espiazione|espiatorio]] che prevede una confessione di tutti gli amanti posseduti gettati simbolicamente nel fuoco<ref>[[James Frazer]], "Il ramo d'oro", ediz. [[Newton Compton Editori|Newton & Compton]], Roma 1992 - (pag. 45 alla voce "La magia simpatica")</ref>.
 
La trasmissione della conoscenza avviene per via orale, gli anziani, ma specialmente lo [[sciamano]], detto marakame, ha un ruolo fondamentale nell'educazione. Nelle celebrazioni rituali, i lunghissimi canti, chiamati huahui, raccontano le imprese degli antenati, rappresentati dai danzatori adulti nella notte della festa del peyote (Jicuri Neirra). La narrazione sciamanica è ricca di metafore, esoterica, diversa da quella usata nella vita ordinaria. In particolare vari canti enumerano le mitiche peregrinazioni degli dei, dalla spiaggia del mare ad ovest, fino alla mitica spiaggia del mondo, sulle cime di Wirikuta, ad est, nei pressi di [[Real de Catorce]], meta del pellegrinaggio rituale dei peyoteros huichol, durante il quale visitano gli ancestrali luoghi sacri e raccolgono il sacro cactus nel deserto. "Senza mangiare e senza dormire e senza cose materiali e senza sapere dove vanno, poveri e innocenti, però ricchi della loro anima e della loro vita" (José Benitez Sanchez, riferendosi al pellegrinaggio degli huicholes a Wirikuta).
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La memoria collettiva degli huicholes riferisce di una forte consapevolezza della propria origine e storia. I miti contengono la storia "cosmica" o "verdadera", sotto forma delle gesta degli dei e degli antenati, categorie che tendono a sfumare, tanto che i parenti trapassati possono essere deificati, gettando un ponte fra sacro e profano. I miti sono il modello di tutti i riti e comportamenti sociali, la dimensione sacra del mondo è considerata di grande potere, il viverci a contatto e manipolarla è compito degli sciamani, attraverso il sogno essi penetrano nel mondo degli dei, stabilendo un contatto fra il mondo e l'aldilà. Una delle caratteristiche principali della loro religione consiste nell'associazione di mais, cervo e peyote, testimoniata dalle tante feste e dai rituali ad essi dedicati. Il mais ed il cervo rappresentano l'ancestrale sostentamento vitale, mentre il peyote è il mezzo più importante per trascendere il mondo profano e la manifestazione più ovvia del sacro.
 
Praticano la [[magia]] [[omeopatica]] che prevede l'influenza reciproca fra l'uomo e la natura: uno dei riti più caratteristici consiste, dapprima, nell' accarezzare con la mano il dorso di un serpente catturato in precedenza, poi nel toccarsi gli occhi e la fronte con la stessa mano, e infine, dopo che l'influenza è stata attivata, nel poter ricamare e tessere disegni brillanti simili a quelli deldell'animale<ref>[[James Frazer]], "Il ramo d'oro", ediz. Newton & Compton, Roma 1992 - (pag. 54 alla voce "Magia omeopatica")</ref>.
 
Lo [[scrittore]] messicano Victor Sanchez ne ''I Toltechi del nuovo millennio'', ([[1999]]), ed altri autori sostengono essere gli ispiratori del don Juan di [[Carlos Castaneda]] oltre che i moderni depositari della sapienza [[toltechi|tolteca]].