Ippolito Antonio Vincenti Mareri: differenze tra le versioni

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== Biografia ==
Ippolito nacque a [[Rieti]] il 20 gennaio [[1738]], figlio ultimogenito di Cinzio Francesco Vincenti Gentili Mareri, conte di [[Ascrea]], [[Bulgaretto]] e [[Mirandella]], che divenne poi gonfaloniere di [[Rieti]] nel [[1747]], e di sua moglie, Caterina Razza di Sermoneta. Sue sorelle e fratelli maggiori furono Lavinia, Filippa Margherita (poi monaca), Cecilia, Alessandro (gonfaloniere di Rieti nel 1780) e Maria (morta in gioventù). Egli venne battezzato il giorno stesso della sua nascita, da suo zio Adriano, fratello di suo padre, assistito dal prozio Giuseppe anch'egli sacerdote.
 
All'età di nove o dieci anni, Ippolito entrò nel Seminario Diocesano di Rieti dove ebbe modo di studiare grammatica, retorica e materie umanistiche; quando aveva appena diciassette anni, venne inviato a [[Roma]] per proseguire la propria formazione e nel novembre del [[1754]] iniziò i propri studi all'[[Università La Sapienza]] ove ebbe come insegnante [[Dario Guicciardi]] per diritto canonico e [[Michelangelo Petrocchi]] per diritto civile. Il 27 aprile 1764 ottenne il dottorato ''in utroque iure''.
 
Dopo aver terminato gli studi, Ippolito fece ritorno a rieti e nell'estate di quello stesso anno concluse i negoziati per il matrimonio di sua sorella Lavinia col barone Bernardino Gagliardi di [[L'Aquila]], incominciando poco dopo la propria carriera ecclesiastica come chierico. Nominato uditore della nunziatura apostolica in [[Spagna]] dall'11 aprile 1764, prese possesso dell'incarico nell'agosto successivo ed assistette impotente alla soppressione della [[Compagnia di Gesù]] per ordine di [[Carlo III]] nel [[1767]]]; occupò il suo incarico sino al 1775. Divenuto referendario dei Tribunali della Signatura Apostolica di Grazia e Giustizia, venne onorato del titolo di Protonotario Apostolico soprannumerario. Prelato domestico di Sua Santità, divenne relatore della Sacra Consulta dall'aprile del 1776 ed assunse temporaneamente il governo della città di Roma in assenza del titolare, monsignor [[Ferdinando Spinelli]], tra il settembre del 1783 ed il febbraio del 1784. Nominato precettore generale dell'Arciospedale di Santo Spirito in Sassia dal 16 gennaio 1784, succedete in questa carica a monsignor Domenico Sampieri. Il 29 gennaio del 1784 ricevette da papa [[papa Pio VI]] il documento firmato concernente il proprio nuovo incarico, ma data la sua imminente ascesa al ruolo di nunzio apostolico in Spagna, rinunciò all'incarico appena tre giorni dopo.
 
Il 19 marzo 1785 ricevette l'ordinazione sacerdotale e l'11 aprile di quello stesso anno venne eletto arcivescovo titolare di [[Corinto]], venendo consacrato l'8 maggio successivo nella cattedrale di [[Frascati]] per opera del cardinale [[Enrico Benedetto Stuart]], duca di York, venendo quindi nominato come previsto nunzio apostolico in Spagna dal 24 maggio 1785
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Morì a [[Parigi]] il 21 marzo 1811, assistito al capezzale dal suo fedele ciambellano, Michele Torraca. La sua salma venne esposta alla pubblica venerazione nella chiesa di Saint-Thomas d'Aquino a Parigi, ove ebbero luogo anche i funerali. Per esplicito volere di [[Napoleone]], riconoscente per l'appoggio che il cardinale gli aveva tributato, il cardinale venne sepolto tra i grandi del [[Panthéon]] parigino, nella III volta a sinistra. Quando nel [[1861]] l'arcivescovo di Parigi, il cardinale [[François-Nicholas-Madeleine Morlot]], stabilì che alcune sepolture nella chiesa dovessero essere sgombrate, avvisò Giacinto, pronipote del cardinale Vincenti Mareri, che si preoccupò di trasferire in patria le ossa del defunto, che viaggiarono in treno a [[Marsiglia]] e poi da li via battello verso [[Civitavecchia]] ove giunsero il 4 settembre, venendo poste nella chiesa parrocchiale locale in maniera provvisoria. Il 22 ottobre di quello stesso anno i resti del cardinale giunsero a [[Rieti]] su un carro funebre appositamente fatto giungere per l'occasione da [[Roma]]. Qui si svolsero i funerali solenni e la salma del cardinale venne posta nella tomba di famiglia nella cappella di Santa Caterina, a fianco della tomba di suo fratello Alessandro, nella cattedrale cittadina.
 
== Onorificenze ==
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== Bibliografia ==
* Dati riportati su [http://www.catholic-hierarchy.org www.catholic-hierarchy.org] alla pagina [http://www.catholic-hierarchy.org/bishop/bvinm.html]
 
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