Codice fridericiano di Innsbruck: differenze tra le versioni

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[[File:Frederick II and eagle.jpg|thumb|[[Federico II di Svevia|Federico II]], da una miniatura del ''[[De arte venandi cum avibus]]'' ([[Biblioteca Vaticana]], Cod. Pal. lat 1071)]]
 
Il '''Codice federiciano di Innsbruck''' è un [[manoscritto]] [[medioevo|medievale]] di compilazione [[XIV secolo|alto trecentesca]], venuto alla ribalta nel 2005, anno della sua scoperta tra i manoscritti della Biblioteca dell'[[Università di Innsbruck]] (Codex 400 del catalogo<ref>Walter Neuhauser, Lav Śubarič, ''Katalog der Handschriften der Universitätsbibliothek Innsbruck'', Teil 4: Cod. 301-400 ([[Accademia Austriaca delle Scienze|Österreichische Akademie der Wissenschaften]], phil.-hist. Klass, Denkschriften 327; Veröffentlichungen der Kommission für Schrift- und Buchwesen des Mittelalters II.4.4), Wien, 2005</ref>).
 
L'importanza del [[Codice (filologia)|codice]] risiede nel fatto che vi è [[tradizione (filologia)|tramandata]] [[amanuense|copia]] di un [[carteggio]] di oltre 200 documenti, tra [[epistole]] e [[mandato|mandati]], appartenuti alla dinastia [[Hohenstaufen]], tra i quali circa 30 documenti di [[Federico II di Svevia]], oltre un centinaio di suo figlio [[Corrado IV]], e altre epistole provenienti da eminenti personaggi politici di spicco dell'epoca, tra cui vari [[papa|papi]], il [[Sultanato mamelucco (Il Cairo)|Sultano mamelucco d'Egitto]], e il [[Re di Gerusalemme]] [[Giovanni di Brienne]] - che fu anche suocero di Federico, che ne aveva sposato, in seconde nozze, la figlia [[Jolanda di Brienne]].