Horti: differenze tra le versioni

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Nell'età di [[Lucio Cornelio Silla]] ([[138 a.C.]]-[[78 a.C.]]) cominciarono a differenziarsi per le accresciute condizioni economiche le ville rustiche posizionate nel suburbio o nelle campagne (chiamate ''Hortus'' o ''villa'') dalle dimore signorili della città (''Horti'') che raggruppavano un insieme di edifici e di giardini <ref>L. Guerrini, ''Enciclopedia dell'Arte Antica' (1960) ed. Treccani, alla parola "Giardino"</ref>
 
La ricostruzione odierna degli antichi giardini romani è stata resa possibile dai resti delle radici delle piante e soprattutto dalle [[Pittura romana di giardino|pitture dei giardini]] con le quali i romani raffiguravano la visione di giardini nelle case dove mancava. Da questaquesti arte murariaaffreschi si può osservare come lo schema del giardino di solito avesse al centro una piazzola con una fontana da dove si diramavano dei viali in linea retta con ai lati filari di rosmarino e mirto potati in modo da lasciare libero lo sguardo sulla campagna circostante: agli incroci dei viali venivano collocate erme o statue in marmo e sedili con intorno grandi vasi di piante odorose.
 
L'uso di adornare la villa divenne più frequente verso la fine della Repubblica ad opera soprattutto di personaggi ricchi ed influenti come Lucullo, con la sua sontuosa villa sul Pincio, la prima ad apparire in Roma, e Sallustio con i suoi giardini vicini al Quirinale.