Aurum Tolosanum: differenze tra le versioni

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'''''Aurum Tolosanum''''' (''Oro di Tolosa'') è un'espressione latina che individua il nucleo fondante di una fortunata tradizione letteraria, avvolta da aloni [[mitologia|mitici]] e leggendari, il cui reale fondamento non è ben conosciuto: infatti, alle frequenti menzioni di [[impero romano|epoca imperiale]], provenienti da fonti sia greche che latine, viene attribuito un valore storico pressoché nullo.<ref name="Claude Domergue17">Claude Domergue, "Strabon, Posidonios et le trésor des Trectosages", in ''L'Or de Tolosa'', ''cit.'', p. 17.</ref>
Quella dell'oro di Tolosa è la storia di un immenso [[tesoro (preziosi)|tesoro]], proveniente dall'ipotetico e sacrilego sacco del [[Tempio di Apollo (Delfi)|santuario di Apollo]]
a [[Delfi]], che sarebbe avvenuto durante la ''[[Spedizioni celtiche nei Balcani|Grande spedizione]]'' del [[279 a.C.]], storicamente avvenuta in [[Antica Grecia|Grecia]] ad opera di contingenti [[Celti|celticicelti]]ci di eterogenea provenienza. In seguito a questa incursione, una frazione tribale del popolo dei [[Volci Tectosagi]], facente parte dell'onda di ritorno dell'invasione, lo avrebbe condotto in [[Gallia]] meridionale per deporlo in un santuario celtico presso [[Tolosa]]. L'aura di maledizione che accompagnava quel bottino sarebbe stata alla base della disfatta patita dai Romani nella [[battaglia di Arausio]] del [[105 a.C.]]
 
== Origine: la ''Grande expédition'' del III secolo a.C. ==