Sinan ibn Thabit: differenze tra le versioni

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Quando nel 908 fu [[al-Muqtadir]] a diventare califfo, per Sinān ebbe le sue prime rilevanti soddisfazioni, perché fu affidata a lui la responsabilità di dirigere e coordinare i [[nosocomi]] e tutte le attività ufficiali di medicina nella capitale califfale, in cui funzionava, dall'epoca almeno di [[al-Ma'mun|al-Maʾmūn]], un centro assai avanzato di conoscenza scientifica e medica, che viene ricordato con l'espressione [[Lingua araba|araba]] ''[[Bayt al-Hikma|Bayt al-Ḥikma]]'' (Casa della Sapienza).
 
La morte nel 932 di al-Muqtadir e l'ascesa al trono di [[al-Qahir|al-Qāhir]] creò crescenti problemi a Sinān, dal momento che il nuovo Califfo prese a perseguitare i [[Sabei]], nonostante il [[Corano]] annoverasse costoro nell<nowiki>'</nowiki>''[[Ahl al-Kitab|Ahl al-Kitāb]]]'', al pari di [[ebrei]] e [[cristiani]], verso i quali non era lecito effettuare indebite pressioni perché si convertissero all'Islam. Sinān fu infine costretto a cercar riparo in [[Khorasan]] ma, quando due anni dopo (934), al-Qāhir morì, il suo successore [[al-Radi|al-Rāḍī]] abbandonò la politica intollerante di al-Qāhir e Sinān poté tornare a [[Baghdad]], anche se già nel 935 sulla scena politica si affacciò il generale [[Muhammad ibn Ra'iq|Ibn Rāʾiq]], foriero di nuovi disordini sociali ed economici, che passerà alla storia islamica per essere stato per primo investito dell'altisonante titolo di ''[[Amir al-umara'|Amīr al-umarāʾ]]'' (Comandante dei comandanti), che preluderà alla successiva "tutela [[Buwayhidi|buwayhide]]".
 
Quando nel 940 il Califfo morì, Sinān si trasferì prudenzialmente a [[Wasit|Wāsiṭ]], sul [[Tigri]].