Offensiva Uman'-Botoșani: differenze tra le versioni

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Le due divisioni tedesche coinvolte inizialmente dall'attacco principale crollarono e vennero rapidamente distrutte o disperse, mentre i carri armati sovietici progredirono in avanti senza attardarsi contro le sacche di resistenza. Le magre riserve corazzate tedesche (46º e 47º ''Panzerkorps'' con la [[14. Panzer-Division|14.]], [[24. Panzer-Division|24.]], [[3. Panzer-Division (Wehrmacht)|3. Panzer-Division]] ed elementi della [[11. Panzer-Division]], della [[Panzergrenadierdivision Großdeutschland (Wehrmacht)|Grossdeutschland]] e della [[3. SS-Panzerdivision "Totenkopf"|Divisione SS ''Totenkopf'']]), mal posizionate o in fase di trasferimento, vennero agganciate dalle armate corazzate dell'Armata Rossa e subirono a loro volta gravi perdite; notevoli materiali furono abbandonati nel fango<ref>J. Erickson, ''The road to Berlin'', p. 184; E. Ziemke, ''Stalingrad to Berlin'', pp. 276-278.</ref>.
 
Nonostante le enormi difficoltà di movimento nel terreno quasi impraticabile (il famoso ''schlemmperiode'' o ''rasputitza'' tanto atteso dai tedeschi<ref>P. Carell, ''Terra bruciata'', p. 548; A. Werth, ''La Russia in guerra'', p. 760.</ref>), le colonne sovietiche, ulteriormente rafforzate da Konev con l'introduzione anche della [[6ª Armata carri della Guardia (Armata Rossa)|6ª Armata corazzata]] con altri 120 carri armati<ref>R. N. Armstrong, ''Red Army tank commanders'', p. 421.</ref>(generale [[AndreiAndrej KravcenkoGrigor'evič Kravčenko|Andrej Kravčenko]]), riuscirono a continuare l'avanzata in mezzo ai resti delle divisioni tedesche, raccogliendo grandi quantità di materiali, abbandonati o in avaria lungo le strade inondate dalla melma<ref>J. Erickson, ''The road to Berlin'', pp. 181-184.</ref>. Anche la linea del fiume [[Hornyj Tikyč]] venne superata dai carri armati di Rotmistrov, e i corpi corazzati, dopo aver raccolto altro materiale tedesco abbandonato a [[Potaš]], si aprirono la via verso il grande centro logistico e strategico di Uman, di cui l'[[Oberkommando des Heeres|OKH]] e Hitler sollecitarono ripetutamente la difesa ad oltranza<ref>J. Erickson, ''The road to Berlin'', pp. 181-184; A. Werth, ''La Russia in guerra'', p. 760.</ref>.
 
=== La marcia nel fango ===