Solari di Udine: differenze tra le versioni

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A parte le difficoltà finanziarie, l’azienda mantenne pressoché integra la sua capacità produttiva: con l’intervento della [[ente finanziario|finanziaria]] della Regione Friuli Venezia Giulia, Friulia e dell’imprenditore Massimo Paniccia, secondo le disposizioni dalla [[legge Prodi]] (L. 95/79), si riuscì a salvare l’azienda dal fallimento.
 
Il 7 Febbraio 1994 venne affittato un [[Azienda#Trasferimento_del_ramo_d.27azienda|ramo d’azienda]] alla neofondata “Solari di Udine SPA” (controllata da Friulia, che ne deteneva il 35% e da alcuni dirigenti della stessa Solari Udine), presieduta e gestita da Paniccia che nello stesso anno fatturava 25 miliardi; nel settembre dell’anno successivo il ramo d’azienda venne acquistato all’asta dalla stessa affittuaria, contestualmente ad un aumento di capitale di quest’ultima a cui parteciparono Paniccia, i manager già intervenuti, Friulia e Arca Merchant (una banca di investimenti).
 
===Dal 1994 a oggi (Paniccia)===